Pensioni

Pensioni, le possibilità di uscita dal mondo del lavoro

Sul tema della riforma pensioni ultime notizie arrivano di continuo. Anche se non sempre sono quelle attese dai lavoratori e da tutte quelle categorie che attendono risposte importanti da parte del Governo. La Riforma passa attraverso la risoluzione di alcune questioni come quella degli esodati, dei precoci e dei quota 96 e 100. Poi c’è l’Ape, una maggiore flessibilità in uscita e il prolungamento dell’opzione donna. La Manovra del Governo, secondo le ultimissime sulle pensioni, opera a 360 gradi.

Sulle pensioni ultime notizie dicono che sembra non attecchire, o almeno sembra farlo a rilento, il nuovo part-time agevolato. Il rapporto pubblicato a luglio dall’Inps dice che le domande pervenute nei primi giorni di sperimentazione della misura sono state solo 238. La novità più interessante è sicuramente quella relativa all’Ape. Si tratta del prestito pensionistico sponsorizzato dal governo che lascia perplessi tutti coloro i quali vorrebbero lasciare fuori dalla questione banche, assicurazioni e istituti di credito in generale.

Pensioni notizie

La vittoria del NO al Referendum Costituzionale ha di fatto accelerato l’approvazione della Legge di Bilancio. Cosa che potrebbe sembrare positiva. Il problema è che ha cristallizzato il tentativo di apporre emendamenti che potessero, ad esempio, ampliare la platea degli esodati con la riforma 2016. Insomma la sensazione è che chi ha votato NO non ha fatto un gran piacere ai pensionati.

Non hai ancora capito quando andrai in pensione per colpa degli ultimi governi che si sono succeduti nei passati anni? Potresti chiarirti le idee leggendo la nostra guida di approfondimento che risponde alla domanda: quando vado in pensione?

Pensioni ultime notizie sulla reversibilità

Un passo avanti intanto è stato fatto sul tema della reversibilità, con lo stop alle penalizzazioni che consentono di mantenere una percentuale di circa il 60% per il coniuge superstite. Senza le decurtazioni che avvenivano prima della riforma pensioni 2016. L’Ape offrirebbe la possibilità di andare in pensione a 63 anni, potrebbe entrare in un decreto, dunque, prima ancora della Legge di bilancio. C’è poi il tema dell’aumento delle pensioni minime: si parla di un intervento graduale perchè l’innalzamento complessivo costerebbe 4 miliardi di euro. La legge 2017 dovrebbe portare ulteriori cambiamenti. L’auspicio è che sul lavoro novità non si facciano attendere.

Sai tutto sulla rendita integrativa temporanea anticipata? Quest’anno la Riforma Pensioni introdurrà, tra le altre, una importante novità costituita dalla cosiddetta RITA, vale a dire la rendita integrativa temporanea anticipata molto vicino ai principi di funzionamento dell’ape, prestito pensionistico anticipato.

I requisiti

Nel 2015 i requisiti per andare in pensione non sono mutati rispetto all’anno precedente. Quindi per accedere alla pensione bisogna compiere almeno 66 anni e 3 mesi di età. L’età scende a 63 anni e 9 mesi le lavoratrici dipendenti del settore privato, 64 anni e 9 mesi per quelle autonome. Altro requisito sono i 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia.

I sindacati spingono affinchè si arrivi, come minimo, a zero penalizzazioni per gli ultra 63enni. O che si arrivi a 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica sufficienti per andare in pensione. Ogni news pensione è gradita in questo periodo.

C’è un nuovo istituto che permette a chi ha avuto carriere discontinue segnate da molti cambi di lavoro di poter utilizzare tutti i versamenti effettuati per ottenere il diritto ad andare in pensione: leggi il nostro articolo per scoprire se puoi usufruire del Cumulo Gratuito.

Damiano docet

Il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano: “La flessibilità che si richiede all’Europa è sacrosanta e fondamentale per far quadrare i conti della nostra legge di Bilancio”. E’ giusto “disobbedire all’Europa, se serve per vincere la battaglia contro l’austerità dei burocrati liberisti di Bruxelles, che tanto piacciono alla Germania”. Non ha senso “morire di asfissia per favorire gli appetiti inestinguibili del capitalismo finanziario”. Sulle pensioni, le nuove misure di flessibilità e di sostegno agli assegni arrivano dopo “anni di tagli”, un “segnale nuovo, non risolutivo dei problemi ma che deve essere consolidato”. Ogni news pensione è molto attesa ultimamente. Le news lavoro invece si fanno desiderare.

C’è invece il limite indipendente dall’età anagrafica che scatta con 42 anni e mezzo di contributi per gli uomini e 41 anni e mezzo per le donne. Parliamo in questo caso della pensione anticipata. Ma altre questioni sono sul tavolo del governo ormai da mesi. Una di queste è l’allargamento della base che beneficia della quattordicesima. Una mensilità in più riservata a pochi che potrebbe invece fare la differenza soprattutto per chi percepisce assegni medio bassi. Le news pensioni arrivano di continuo.

La legge di stabilità ha sancito che non si applica alcuna riduzione sull’assegno pensionistico a chi non ha compiuto i 62 anni di età quando viene liquidato il primo rateo. Con la fine del 2015 scatta invece la scadenza dell’opzione donna. Quindi niente più possibilità di andare in pensione a 57 anni e 3 mesi di età con 35 anni di contributi. Si potrà optare per la liquidazione della pensione con il sistema contributivo. Il referendum costituzionale potrebbe costituire un freno alla riforma. Se dovesse vincere il ‘no’ il Governo si troverebbe in serio imbarazzo e potrebbe rimandare molte decisioni importanti. In questo senso chi aspetta novità spera che non ci siano più rinvii.

Ultime notizie pensioni

Le novità 2016 non sono state quelle che si sperava. Ci sono però categorie di lavoratori che vengono particolarmente tutelate dal legislatore con leggi apposite per la propria posizione lavorativa. Il legislatore consente uscite agevolate dal mondo del lavoro. Parliamo dei lavoratori del comparto difesa. Ma anche per categorie come sicurezza e soccorso pubblico, per i lavoratori dello spettacolo e gli sportivi professionisti. Senza dimenticare gli autoferrotranvieri, i marittimi e per gli iscritti al fondo volo. Le news pensioni sono fondamentali per restare aggiornati.

Notizie pensioni

Tutelare ogni singola categoria della nostra Nazione è la vera sfida che il Governo deve provare ad accettare e soprattutto a vincere. Il futuro dei conti pubblici non può prescindere dal fornire a tutti i lavoratori un adeguato sistema pensionistico. Un sistema che permetta di vivere dignitosamente dopo anni di occupazione. Sulle pensioni ultimissime novità arriveranno nei prossimi mesi.

Soglia Ape

Con la riforma legge pensioni e legge stabilità sono andate incontro ai cittadini. “La soglia dell’APE social è uno di quegli elementi su cui stiamo facendo simulazioni per non fare cose non fatte bene”. Lo ha affermato il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Il Governo sta pensando anche a una serie di interventi a favore delle rendite basse. Si pensa all’estensione della quattordicesima a 3,3 milioni di persone. Parliamo dei pensionati ultra 64enni con redditi complessivi personali fino 1.000 euro al mese. Rappresenta due volte il trattamento minimo nella gestione Inps. Circa le pensioni ultimissime news si aspettano a breve.

La riforma lavoratori e pensionati non li ha accontentati a fondo. “Potranno accedere all’APE sociale i lavoratori che abbiano almeno 30 anni di contributi se disoccupati, invalidi o con di parenti 1° grado con disabilità grave, oppure per chi avrà raggiunto i 36 anni di contributi facendo dei lavori cosiddetti pesanti”. Si tratta di “categorie di lavoratori che potranno andare in pensione fino a tre anni prima senza nessun onere, fino a 1.500 euro lordi di pensione”.

Ape volontaria

Per l’APE volontaria, “potranno accedere i lavoratori che avranno 20 anni di contributi versati, in questo caso la rata di restituzione del prestito andrà di media dal 4,6% al 4,7%. L’APE aziendale ha gli stessi meccanismi di funzionamento di quella volontaria, ma le rate di restituzione del prestito saranno a carico dell’azienda”. Sulle carriere discontinue: “tutti gli iscritti presso due o più forme di assicurazione obbligatoria avranno diritto al cumulo gratuito dei contributi ai fini della pensione anticipata e di vecchiaia”.

Il Sottosegretario Tommaso Nannicini ha spiegato che saranno circa 25mila i lavoratori precoci che ogni anno potranno avere accesso alla quiescenza tramite la Quota 41, per arrivare quindi ad una platea totale di circa 50mila persone nel biennio di sperimentazione. Accederanno all’Ape Social circa 35mila persone (70mila nel biennio). L’APE per le aziende prevede che dovrà essere il datore di lavoro a farsi carico della futura penalizzazione.

Anticipo

L’anticipo pensionistico agevolato (APE Social), dovrebbe garantire:

– 4-5mila persone tra i lavoratori che hanno svolto attività usuranti, sulla base delle categorie che saranno determinate attingendo alle banche dati Inps – Inail – Ateco.
– 8-10mila lavoratori dovrebbero invece poter ottenere il pensionamento grazie all’intervento sulle ricongiunzioni onerose ed in particolare alla nuova opzione del cumulo gratuito

L’anticipo pensionistico prevede varie sottocategorie: c’è l’Ape social, pensata per coloro i quali hanno perso il lavoro in età avanzata, pensionandi con invalidità superiore al 74% e lavoratori che hanno svolto attività usuranti o gravanti.

Quattordicesime per tutti (o quasi)

Buone notizie arrivano sul fronte delle quattordicesime. Il governo sembra intenzionato ad allargare la platea di chi ne avrà diritto. I pensionati possono contare sull’appoggio di Cesare Damiano, presidente commissione al lavoro alla Camera.

Damiano si sta battendo in questo senso convinto che si tratti di un passo importante verso la risoluzione delle problematiche previdenziali italiane.

Agevolazioni anche per gli addetti alle mansioni usuranti che hanno il diritto ad andare in pensione con requisiti ridotti. In questo ultimo caso è sufficiente raggiungere i 61 anni e 3 mesi di età, 35 anni di contributi e contestuale perfezionamento del quorum 97,3.

Novità riforma pensioni

Con le novità della riforma pensioni ultime notizie dicono che un lavoratore che raggiunge i 42 anni e 10 mesi di contributi e 58 anni di età nel novembre 2017 è agevolato.

Pur potendo accedere alla pensione dal 1° dicembre 2017 se vuole continuare a restare sul posto di lavoro per un altro anno, potrà farlo senza che ciò comporti l’applicazione della penalizzazione.

L’opzione donna risulta essere una valida soluzione per tutte quelle lavoratrici penalizzate dalla Riforma Fornero. La loro speranza è che arriva una proroga che vada oltre il previsto.

Quando andare in pensione

Nonostante le novità cui sta lavorando il Governo, la Legge Fornero del 2011 non sarà messa in discussione.

Quando si potrà andare in pensione allora? L’età regolare per il pensionamento, per chi si trova nel sistema misto, resta pari a 66 anni e 7 mesi.

E’ una soglia che vale per i lavoratori uomini dipendenti ed autonomi e per le lavoratrici del pubblico impiego. La soglia scende a 65 anni e 7 mesi per le lavoratrici dipendenti del settore privato.

Invece 66 anni ed un mese per le autonome e le parasubordinate (pensione di vecchiaia) con 20 anni di contributi.

Ma c’è anche la possibilità di andare in pensione a prescindere dall’età anagrafica con la pensione anticipata al raggiungimento di 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi le donne).

Niente da fare per chi spera in un ritorno della pensione di anzianità. Stesso discorso per la quota 100, insostenibile per i costi dello stato.

Ape

C’è poi la novità dell’APE, prestito pensionistico destinato a coloro che hanno almeno 63 anni di età unitamente a 20 anni di contributi.

Sono molte le categorie interessate dall’argomento. Pensiamo agli anziani oppure a quelle categorie che hanno lasciato prima il lavoro salvo poi scoprire di non poter andare subito in pensione.

E’ la categoria degli esodati. Si aspetta una riforma pensioni che possa porre rimedio a quanto fatto dalla Riforma Fornero. I provvedimenti del ministro che ha operato durante il governo Monti sono stati drastici e necessari. Ma hanno anche lasciato strascichi importanti.

La pensione dovrebbe essere l’età della sicurezza, in cui si raccolgono i frutti di una vita di sacrifici, ma in Italia è sinonimo di paura, delusione, incertezza. Ma sulle pensioni ultime notizie rassicuranti non ce ne sono.

Per migliorare la flessibilità si punta dunque sul prestito previdenziale che coinvolgerà banche ed assicurazioni. L’APE, anticipo pensionistico, coinvolge tutti i lavoratori iscritti a forme pubbliche di previdenza obbligatoria con almeno 63 anni a non più di 3 anni e 7 mesi alla maturazione di una pensione di vecchiaia.

Pensioni novità

Importante il tema delle pensioni anticipate, dei quota 96, e delle pensioni di vecchiaia. Il Governo nei prossimi anni dovrà trovare soluzioni che non mettano più in contrapposizione giovani e anziani.

Comprendendo che le politiche a favore dei primi possono tutelare anche gli interessi dei secondi.  Avrà diritto all’Ape agevolato chi ha un assegno pensionistico inferiore a 1.200 euro nette al mese, 1.500 euro lordi.

In questo modo non dovrà essere tenuto alla restituzione del prestito, mediante apposite detrazioni fiscali.

Novità sulla flessibilità in uscita

Uno dei punti di riferimento sul tema della lotta alle leggi che penalizzazioni pensionati è il presidente della commissione lavoro della camera, Cesare Damiano. Damiano spera che si riesca a sbloccare il tema della flessibilità delle pensioni attraverso la proposta di legge 857 e sulla flessibilità. Damiano ha spiegato più volte che il disegno di legge 857  prevede la pensione anticipata 62 anni per tutti con 35 anni di contributi. Ma con l’8% di penalità sugli assegni previdenziali.

Ma non solo: si punta anche molto forte sulla quota 41 per il pensionamento dei lavoratori precoci. Consentire agli anziani di andare in pensione è una lotta di civiltà e il giusto riconoscimento. Un riconoscimento a tutti coloro i quali hanno fatto una vita di sacrifici. Ma è anche il modo migliore per dare alle aziende forze fresche. Forze motivate e aggiornate e offrire ai giovani opportunità di lavoro al momento bloccate.

Poletti e Damiano

Ultime notizie parlano della contrapposizione tra Poletti e Damiano. Nell’immaginario collettivo, verte tutta sulla volontà del secondo di introdurre l’Ape. Si tratta del prestito pensionistico che ridurrebbe l’assegno di molti pensionati e che introdurrebbe la figura di banche e istituti di credito nel mondo delle pensioni, cosa che a molti fa storcere il naso.

In questo momento chiedono risposte anche i quota 96 della scuola e quota 100 che non possono accedere alla pensione. Non vanno dimenticati i lavoratori precoci, ferrovieri e lavori usuranti.

In generale è auspicabile un accesso alla pensione con 41 anni di contributi che non sia vincolato all’età e che non preveda penalizzazione ulteriori. Sulle pensioni ultime notizie dovrebbero essere ben altre.

I sondaggi

“Anticipare il pensionamento a fronte di una riduzione del trattamento, cosa ne pensano i lavoratori?”. A questa domanda del #Mefop, arrivata alla V edizione, la risposta è che “i lavoratori prossimi al pensionamento si dicono maggiormente in disaccordo con la proposta”. Gli intervistati sul tema pensioni ultime notizie “si considerano la categoria che più di altre è stata toccata dalla Riforma Monti-Fornero del 2011 e sono quindi poco inclini a quelli che vedono come ulteriori sacrifici”.

Alla domanda sull’invecchiamento, i figli ed il futuro, gli italiani rispondono preoccupandosi di malattia e non autosufficienza, seguita dalla perdita del lavoro e dalla inadeguatezza degli assegni. Scenari che vanno a contraddistinguere “una società che invecchia sempre di più e che a fatica a rinnovarsi, sia dal punto di vista demografico, sia da quello economico”. Il rapporto segnala come “il rischio pensione ed il rischio salute vadano ormai di pari passo”…

Pensione anticipata e novità pensioni precoci

La pensione anticipata per quel che riguarda le donne è garantita alle nate sino al 30 settembre 1958 (1957 se autonome). Vale il pieno superamento delle indicazioni contenute nelle circolari nn. 35 e 37 del 14 marzo 2012 e del messaggio n. 9231 del 28 novembre 2014. Nella parte in cui fissa alla data del 31 dicembre 2015 il termine ultimo entro il quale deve collocarsi la decorrenza della pensione di anzianità ai sensi dell’articolo 1, comma 9, della legge 23 agosto 2004 n. 243.

Secondo la Circolare Inps di marzo 2016, le Sedi territoriali devono procedere alla lavorazione delle domande in regime sperimentale presentate dalle lavoratrici che hanno perfezionato i prescritti requisiti entro il 31 dicembre 2015 e la cui decorrenza della pensione si colloca successivamente alla predetta data. Il Governo si gioca molto sul tema pensioni. Al momento la concentrazione è sul referendum. Renzi ha questa come preoccupazione principale. Ma poi i problemi del Paese torneranno quelli quotidiani. Le ultimissime pensioni non sembrano beneficiare di grandi novità.

Conclusioni

E tra questi c’è il tema previdenziale. Lo sforzo del Governo è evidente. Ma la sensazione è che ancora poco si stia facendo. La questione esodati, ad esempio, scotta. Il fatto che l’ottava salvaguardia non sia definitiva lascia perplessi. Dopo una serie di misure importanti, sette salvaguardie, ci si aspettava di più.  Ci si chiede infatti come sia possibile lasciare in sospeso una situazione simile. La riforma Fornero non può essere cancellata, ma porre rimedio ad alcuni difetti è indispensabile. In questo senso gli esodati dovrebbero diventare un ricordo. Troppe incertezze ancora sul tema. Comprensibile come la Rete sia sul piede di guerra. Un passo falso che presta il fianco a critiche. La Legge di stabilità ha compiuto sforzi notevoli. Le ultimissime pensioni restano ancora lontane dalle esigenze dei cittadini.

Ape e Referendum

Importante anche la gestione della novità Ape. Può essere una soluzione importante, ma va ponderata. I detrattori temono l’ingerenza di banche e finanziarie. E’ una soluzione, o creerà altro indebitamento? E poi c’è la questione etica. La pensione dovrebbe essere un diritto. Il fatto che si debba in qualche modo pagare per averla, pesa. Chiedere la pensione in prestito, psicologicamente, non aiuta.

Non si può biasimare chi avrebbe voluto altri provvedimenti. Ci sono poi altre questioni in sospeso. L’Opzione donna è una di queste. Altra categoria fortemente penalizzata dalle ultime novità degli anni passati. Come detto si intravedono miglioramenti. Sono sufficienti? Solo il tempo lo dirà. Renzi può prendere tempo fino al Referendum. E’ quello al momento l’appuntamento più importante.

Per il Governo e per la vita politica italiana. Ma è un referendum che cambia poco la quotidianità degli italiani. La questione pensioni è sicuramente più concreta e pressante. E’ su questo che il futuro del Governo si gioca una delle partite più importanti. Troppi rinvii negli ultimi anni. Ora si vede qualcosa di più concreto. Ma il Governo per prima sa che non basta. Perchè nei prossimi anni i danni fatti in passato continueranno a far sentire i loro effetti. Sui conti dello Stato e nelle tasche degli italiani. Le prospettive non sono delle migliori.

Con gli interventi di flessibilità allo studio in Manovra aumenterà “il debito pensionistico di circa 20 miliardi”. Lo sostiene il Presidente Inps Tito Boeri. Parlando dei costi che dovranno essere sostenuti per l’Ape social e gli interventi sulla 14ma mensilità. Boeri sostiene che a produrre nuovi costi sarebbero le misure di flessibilità e i costi accessori a quest’ultime: “non è detto che dopo il 2018 sarà così facile interrompere l’Ape social”.