Pensioni

Anticipo pensionistico: garanzia per i lavoratori che hanno svolto attività usuranti

L’anticipo pensionistico agevolato (APE Social), dovrebbe garantire:

– 4-5mila persone tra i lavoratori che hanno svolto attività usuranti, sulla base delle categorie che saranno determinate attingendo alle banche dati Inps – Inail – Ateco.
– 8-10mila lavoratori dovrebbero invece poter ottenere il pensionamento grazie all’intervento sulle ricongiunzioni onerose ed in particolare alla nuova opzione del cumulo gratuito

L’anticipo pensionistico prevede varie sottocategorie: c’è l’Ape social, pensata per coloro i quali hanno perso il lavoro in età avanzata, pensionandi con invalidità superiore al 74% e lavoratori che hanno svolto attività usuranti o gravanti.

Quattordicesime per tutti (o quasi)

Buone notizie arrivano sul fronte delle quattordicesime. Il governo sembra intenzionato ad allargare la platea di chi ne avrà diritto. I pensionati possono contare sull’appoggio di Cesare Damiano, presidente commissione al lavoro alla Camera.

Damiano si sta battendo in questo senso convinto che si tratti di un passo importante verso la risoluzione delle problematiche previdenziali italiane.

Agevolazioni anche per gli addetti alle mansioni usuranti che hanno il diritto ad andare in pensione con requisiti ridotti. In questo ultimo caso è sufficiente raggiungere i 61 anni e 3 mesi di età, 35 anni di contributi e contestuale perfezionamento del quorum 97,3.

Novità riforma pensioni

Con le novità della riforma pensioni ultime notizie dicono che un lavoratore che raggiunge i 42 anni e 10 mesi di contributi e 58 anni di età nel novembre 2017 è agevolato.

Pur potendo accedere alla pensione dal 1° dicembre 2017 se vuole continuare a restare sul posto di lavoro per un altro anno, potrà farlo senza che ciò comporti l’applicazione della penalizzazione.

L’opzione donna risulta essere una valida soluzione per tutte quelle lavoratrici penalizzate dalla Riforma Fornero. La loro speranza è che arriva una proroga che vada oltre il previsto.

Quando andare in pensione

Nonostante le novità cui sta lavorando il Governo, la Legge Fornero del 2011 non sarà messa in discussione.

Quando si potrà andare in pensione allora? L’età regolare per il pensionamento, per chi si trova nel sistema misto, resta pari a 66 anni e 7 mesi.

E’ una soglia che vale per i lavoratori uomini dipendenti ed autonomi e per le lavoratrici del pubblico impiego. La soglia scende a 65 anni e 7 mesi per le lavoratrici dipendenti del settore privato.

Invece 66 anni ed un mese per le autonome e le parasubordinate (pensione di vecchiaia) con 20 anni di contributi.

Ma c’è anche la possibilità di andare in pensione a prescindere dall’età anagrafica con la pensione anticipata al raggiungimento di 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi le donne).

Niente da fare per chi spera in un ritorno della pensione di anzianità. Stesso discorso per la quota 100, insostenibile per i costi dello stato.

Ape

C’è poi la novità dell’APE, prestito pensionistico destinato a coloro che hanno almeno 63 anni di età unitamente a 20 anni di contributi.

Sono molte le categorie interessate dall’argomento. Pensiamo agli anziani oppure a quelle categorie che hanno lasciato prima il lavoro salvo poi scoprire di non poter andare subito in pensione.

E’ la categoria degli esodati. Si aspetta una riforma pensioni che possa porre rimedio a quanto fatto dalla Riforma Fornero. I provvedimenti del ministro che ha operato durante il governo Monti sono stati drastici e necessari. Ma hanno anche lasciato strascichi importanti.

La pensione dovrebbe essere l’età della sicurezza, in cui si raccolgono i frutti di una vita di sacrifici, ma in Italia è sinonimo di paura, delusione, incertezza. Ma sulle pensioni ultime notizie rassicuranti non ce ne sono.

Per migliorare la flessibilità si punta dunque sul prestito previdenziale che coinvolgerà banche ed assicurazioni. L’APE, anticipo pensionistico, coinvolge tutti i lavoratori iscritti a forme pubbliche di previdenza obbligatoria con almeno 63 anni a non più di 3 anni e 7 mesi alla maturazione di una pensione di vecchiaia.