Pensione anticipata ordinaria quanto si perde: pensionamento flessibile con 62 anni e 35 di contributi e una penalizzazione dell’8%
La Riforma pensioni passa necessariamente dalla risoluzione di situazioni delicate come quelle della pensione anticipata a 62-63 anni e dei Quota 41. Le indiscrezioni parlano di un orientamento della Commissione Lavoro della Camera intenzionata ad adottare un testo base, condiviso da tutti i gruppi politici. In questo senso sarebbe accontentata la proposta del pensionamento flessibile con 62 anni e 35 di contributi e una penalizzazione dell’8% insieme alla Quota 41 per i precoci.
Pensione di anzianità
La pensione di anzianità, valida per 26.300 lavoratori in virtù della settima salvaguardia torna di moda. Dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015 la pensione di anzianità richiedeva un quorum 97,3 per lavoratori dipendenti con almeno 61 anni e 3 mesi di età e 35 di contributi.
In altre parole servono 62 anni e 3 mesi di età e 35 di contributi oppure 61 anni e 3 mesi e 36 di contributi. Invece il quorum è di 98,3 per gli autonomi con un minimo di 62 anni e 3 mesi di età. Non varia il requisito di 35 anni di contributi. In questo caso servono 63 anni e 3 mesi e 35 di contributi o 62 anni e 3 mesi e 36 di contributi.
Questo requisito non basta, perchè poi è necessario aspettare 12 mesi affinchè maturi la decorrenza della prestazione. Se si è autonomi la finestra è invece pari a 18 mesi. In questo caso il requisito minimo contributivo di 35 o 36 anni per il raggiungimento della quota non include la contribuzione figurativa per disoccupazione ordinaria e malattia.
Da quest’anno il requisito anagrafico slitta di quattro mesi insieme al quorum che aumenta di 0,3 punti. Effetto dell’adeguamento dell’aspettativa di vita. Quindi dal prossimo anno ai lavoratori dipendenti viene richiesto il perfezionamento di almeno 61 anni e 7 mesi di età con un quorum 97,6 e agli autonomi 62 anni e 7 mesi con un quorum pari a 98,6.
E’ bene ricordare che al fine del raggiungimento della quota sono valide pure le cosiddette frazioni di anno e di anzianità contributiva. Quindi coloro i quali hanno compiuto 62 anni il 31 luglio 2015 con anzianità contributiva di 35 anni e 4 mesi può essere uno dei 26.300 beneficiari della settima salvaguardia, con la possibilità di ottenere l’assegno pensionistico a partire dal 1° agosto 2016.
La pensione di anzianità è accessibile con 40 anni di contributi sia per i lavoratori dipendenti che per gli autonomi, ma il primo assegno arriverà in ritardo di 15 mesi per i primi e a 21 mesi per gli autonomi.