Pensioni ultime notizie: si accelera sulla flessibilità in uscita
L’INPS spinge per la flessibilità in uscita nel sistema pensionistico. Secondo l’istituto previdenziale, la flessibilità deve essere prevista in tempi stretti ed è necessaria anche per stimolare l’occupazione giovanile.
In questo senso il part-time in uscita è una sperimentazione e come tale va studiata, non si può dare un giudizio prima. Abbiamo voluto studiare una generazione che può essere indicativa, quella del 1980 e abbiamo ricostruito l’estratto conto previdenziale.
Abbiamo preso in considerazione i lavoratori dipendenti, ma anche gli artigiani, persone che oggi anno 36 anni e che probabilmente a causa di episodi di disoccupazione vede una discontinuità contributiva di circa 2 anni. 2 anni senza contributi, ora se la generazione 1980 dovesse andare in pensione con le regole attuali che prevedono i 70 anni, con l’interruzione contributiva registrata ci andrà dopo 2-3 o anche 5 anni perché non ha i requisiti minimi.
Sembra poco, ma 2 anni senza contributi costerebbero alla classe 1980 un ritardo nel raggiungimento del traguardo della pensione anche di 5 anni. Pensare di dover aspettare i 75 anni per andare in pensione è drammatico.
Ci sono limiti di stanziamento dunque in ogni caso non potranno esserci più di 30mila lavoratori nel giro di 3 anni. Di flessibilità si parla ormai da un anno e in maniera concreta, per cui i tempi sono maturi. A ottobre le abbiamo rese pubbliche. Il nostro contributo lo abbiamo dato, adesso spetta alla politica decidere cosa fare. Io mi auguro che qualcosa venga fatta.
Nel frattempo si attendono le famose buste arancioni per sapere quanto prenderemo di pensione. Saranno inviate in questi giorni a 150mila cittadini le informazioni di base con la stima dell’estratto conto contributivo, e la previsione del rapporto tra contributi versati, pensione futura e possibile data di uscita.
In Italia c’è una bassa cultura previdenziale e una consapevolezza finanziaria ancora più bassa, soprattutto fra i giovani. Abbiamo trovato tantissimi ostacoli, soprattutto per l’invio delle buste arancioni perché, lo voglio dire con sincerità, c’è stata paura nella classe politica, paura che dare queste informazioni la possa penalizzare.