Pensioni

Part time agevolato: istituto che si lega a doppio filo con la situazione dei lavoratori precoci

Le ultime notizie sulle pensioni si concentrano inevitabilmente sulla novità del part time agevolato, istituto che si lega a doppio filo con la situazione dei lavoratori precoci. Il tutto va ancora definito nei minimi dettagli, ma il part time agevolato inizia a prendere forma. Secondo quanto sembra, il governo sta per lanciare una misura che lascerà escluse figura come quelle dei lavoratori precoci, che quindi potrebbero non poter usufruire di questa agevolazione. Lo si evince dal decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dal Ministero del Lavoro e dell’Economia.

Gli esclusi sarebbero coloro che non raggiungono quota 41/42 in tempo. Si tratta dei precoci che non raggiungeranno i requisiti minimi per accedere alla pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 per le donne). Questi non potranno effettuare il part-time agevolato negli ultimi anni che li separa dalla pensione.

Il motivo è che il part-time si applica a chi maturerà i requisiti per la pensione di vecchiaia entro il 2018 (e quindi 66 anni e 7 mesi). Niente da fare quindi per chi maturerà i requisiti contributivi per la pensione anticipata. E’ il caso di chi ha iniziato a lavorare da giovani e quindi ha età anagrafiche insufficienti. Il tutto a meno di una deroga che consenta loro di rientrare.

Se da un lato è comprensibile che il Governo Renzi cerchi di limitare l’accesso per non disperdere i limitati fondi statali, è anche vero che lasciare fuori categorie come i lavoratori precoci non consente di cautelare tutte le figure che ancora necessitano di interventi riguardanti la riforma pensioni.