Flessibilità in uscita dal lavoro: pensioni per i precoci, sembrano esclusi dal part time agevolato.
Sulle pensioni ultime notizie riguardano il tema della flessibilità in uscita dal mondo del lavoro. Per quel che riguarda la pensione anticipata si spinge per l’approvazione di una riforma che assicuri maggior flessibilità in uscita dal mondo del lavoro.
I sindacati sono riusciti ad aprire un tavolo di dialogo con il Governo. In ogni caso, il nostro sistema pensionistico non sarebbe in pericolo. Per questo più che un prestito allo Stato serve un adeguato sistema di flessibilità. Anche per questo è necessario risolvere lo spinoso tema delle pensioni per i precoci, che sembrano esclusi dal part time agevolato.
Secondo il Def questo documento, i risparmi che derivano dagli interventi di Maroni (2004), Damiano (2007) e Fornero (2011) ammonteranno a 900 miliardi di euro fino al 2050. Il sistema APE rappresenta un prestito, non una flessibilità in modo che l’ufficiale pagatore dev’essere l’INPS e non le banche.
Sulla pensione anticipata l’anticipo dovrebbe essere di 4 anni e non di 3. La penalizzazione annua dev’essere mediamente del 2% e, in ogni caso, le pensioni fino a 2.000 euro lordi mensili non devono superare tale soglia.
Anche il tema delle pensioni dei precoci al centro dei pensieri del Governo, con l’esigenza di “andare in pensione con 41 anni di contributi”.