Pensioni

Riforma pensioni: possibile slittamento dell’età pensionabile a 75 anni, ipotizzabile per la classe 80

Le ultime notizie sulle pensioni dicono che un vera e propria riforma è ancora lontana, in compenso le proposte non mancano. Tra le ultime quella di ripristinare le penalizzazioni per i pensionamenti anticipati. In tutto ciò è necessario trovare una soluzione per il possibile slittamento dell’età pensionabile a 75 anni, che sarebbe ipotizzabile per la classe 80.

Praticamente la pensione diventerebbe un lusso per pochissimi longevi, tutti gli altri dovrebbero lavorare a vita. Al momento c’è il blocco delle ritenute per i pensionamenti anticipati. Ma incombe il disegno previsto dalla Legge Fornero secondo cui le pensioni anticipate dovrebbero subire una decurtazione dell’1% per ogni anno di anticipo della pensione prima dei 62 anni. Chi invece va in pensione prima dei 60 anni dovrebbe subire decurtazioni 2% per ogni anno precedente ai 60 anni.

Come detto sono nei guai coloro i quali appartengono alla generazione 80, che potrebbe vedere lo slittamento dell’età pensionabile a 75 anni. L’adeguamento alle aspettative di vita, nei prossimi anni, porterebbero a questo scenario con un eccessivo innalzamento dell’età pensionabile.

Al momento la Legge Fornero prevede che si possa andare in pensione dopo 20 anni di servizio e avendo compito 63 anni solo se il reddito pensionistico è almeno 2,8 volte l’assegno sociale.

La quota è però irraggiungibile per le nuove generazioni, che si avvicinano al mondo del lavoro sempre più tardi e soprattutto non hanno un contratto a tempo indeterminato.

Al momento le legge prevede che chi si è iscritto al sistema pensionistico entro il 1° gennaio 1996 è obbligato al calcolo contributivo e soprattutto a rispettare i requisiti della pensione di vecchiaia. Qual è la proposta per uscire da questo “sistema infernale”? Chi di dovere è al lavoro per trovare una soluzione a questa situazione ormai ingestibile.

Una soluzione sarebbe quella di abbassare la soglia e di portarla a 1,5 volte l’assegno sociale. Così si incentiverebbero i lavoratori a versare i contributi, al momento scoraggiati dall’ipotesi di una pensione che potrebbe non arrivare mai. In tutto ciò si aspettano novità sull’ottava salvaguardia per gli esodati, altro capitolo delle pensioni drammatico.