Uscita anticipata pensione: requisito anagrafico variabile considerato che va adeguato all’aspettativa di vita
La Riforma pensioni con la Fornero riconosce la possibilità di un pensionamento anticipato all’età di 64 anni per i lavoratori dipendenti del settore privato che hanno maturato i requisiti per la vecchia quota 96 entro il 2012. Quest’anno e il prossimo consentiranno a molte migliaia di lavoratori di andare in pensione usufruendo dei benefici previsti dalla disposizione eccezionale inserita nell’articolo 24, comma 15-bis del Decreto legge 201 del 2011.
Con quel dispositivo, infatti la Legge Fornero prevede che i lavoratori del settore privato che abbiano raggiunto la quota 96 entro il 2012 (60 anni e 36 di contributi oppure 61 anni e 35 di contributi, valgono anche le frazioni di quota) o che le lavoratrici che hanno raggiunto, sempre alla medesima data, 60 anni di età e 20 anni di contributi, possano andare in pensione al compimento del 64° anno di età.
Bisogna tenere presente che questo requisito anagrafico è variabile considerato che va adeguato all’aspettativa di vita. In virtù di ciò bisogna tenere presente che sino al 31 dicembre 2015 era pari a 64 anni e 3 mesi e dal 1° gennaio 2016 è aumentato di altri 4 mesi arrivando a 64 anni e 7 mesi. Un vantaggio di ben due anni per gli aventi diritto rispetto alla normale età per la pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi). Potrebbe interessarti il nostro articolo che spiega l’impatto dell’aspettativa di vita sulla possibilità di andare in pensione.
In tutto ciò bisogna ricordare che si tratta di un provvedimento che riguarda solo i lavoratori dipendenti del settore privato: niente da fare quindi per lavoratori autonomi e dipendenti pubblici. Gli aventi diritto devono essere lavoratori subordinati alla data del 28 dicembre 2011. Situazione particolare anche per chi pur rientrando nelle categorie aventi diritto, raggiunge il minimo contributivo necessario a raggiungere la quota (cioè i 35 o 36 anni di contributi a seconda dei casi) cumulando contribuzione afferente alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi.
E’ il caso di un lavoratore dipendente al 28 dicembre 2011 che ha versato contributi come artigiano o commerciante. Per queste categorie di persone, uomini, bisogna essere in possesso, al 31 dicembre 2012, della quota 97 (con almeno 61 anni e 36 di contributi o con 62 anni e 35 di contributi) e non più della quota 96.