Pensioni

Riforma Pensioni: detrazioni fiscali dovrebbero contenere entro l’1% la rata sull’assegno per i lavoratori disoccupati

La Riforma pensioni passa necessariamente attraverso gli interventi che il Governo proverà a mettere in atto riguardo la flessibilità in uscita. In questo senso intervenire sulla Legge Fornero diventa indispensabile, ma le ultime notizie sulle pensioni dicono che tutto ciò sarà rimandato a dopo l’estate in concomitanza con la legge di stabilità per il 2017, cioè verso metà ottobre.

Una delle principali certezze tra tante incertezze è la volontà del governo di proseguire con l’APE, progetto che riguarderà tutti i lavoratori iscritti alla previdenza pubblica obbligatoria, compresi dipendenti pubblici e autonomi. Al momento dovrebbe prevedere un prestito anticipato dalle banche e pagato dall’Inps che il lavoratore dovrà restituire, dopo l’accesso alla pensione, mediante rata ventennale. Ma il quadro è tutt’altro che delineato.

Il Governo non ha ancora chiarito l’entità dell’anticipo pensionistico. Si parla per il momento di solo tre anni di anticipo sull’età pensionabile, mentre resta attuale la richiesta di quattro richiesti dai sindacati e da una parte del Pd.

Altro pomo della discordia è il meccanismo di restituzione del prestito: ci sono da definire i dettagli delle detrazioni fiscali che dovrebbero contenere entro l’1% la rata sull’assegno per i lavoratori disoccupati o in specifiche situazioni meritevoli di tutela. In questo senso aspettano risposte significative figure come i caregivers, soggetti con bassi redditi, lavori usuranti, invalidi.

E tutti gli altri? Lo scenario paventa una restituzione del prestito che potrebbe raggiungere anche il 15% del valore dell’assegno in corrispondenza del massimo anticipo pensionistico. Le aziende che vorranno spedire in pensione la forza lavoro più anziana dovrebbero invece provvedere direttamente alla restituzione del prestito, in modo da non intaccare il reddito pensionistico del lavoratore.

Ma come verrà determinato l’assegno di accompagnamento alla pensione? Non è ancora chiaro se si tratterà di assegno pensionistico vero e proprio o di sussidio sostitutivo della pensione.

Da capire anche come ci si comporterà riguardo alla contribuzione figurativa, da far valere al momento dell’accesso alla pensione per aumentare l’importo dell’assegno. Importante capire anche come ci si comporterà nel caso in cui chi sceglie l’Ape per un ritiro anticipato chieda un trasferimento del capitale cumulato nel fondo pensione integrativo per chiedere un prestito Ape inferiore integrando il reddito nei mesi di anticipo con il capitale ottenuto dal suo fondo pensione.

Sul tavolo del governo anche la questione dei lavoratori precoci con i sindacati che chiedono un tetto al maturato contributivo, senza dimenticare il tema dei lavori usuranti e della proroga ulteriore dell’opzione donna.