Pensioni

Riforma pensioni: sostenere le pensioni minime e risolvere la questione delle ricongiunzioni onerose

Piaccia o no, la Riforma pensioni passerà necessariamente dall’approvazione dell’Ape prestito pensionistico che coinvolgerà banche e assicurazioni e che dovrebbe assicurare quella flessibilità in uscita auspicata da più parti. Agosto è terminato e gli ultimi mesi dell’anno dovranno necessariamente portare novità sul fronte pensioni.

Lo sforzo sarà coniugare i temi della discussione con i vincoli di bilancio». “Contrapporre politiche sociali e politiche per la crescita è un errore. Le politiche sociali e per l’equità sono infatti necessarie per la crescita perché, oltre che sostenere la domanda, migliorano il clima sociale generando aspettative positive. Gli interventi sociali e per le imprese debbono camminare insieme, in un giusto equilibrio».

Le ultime notizie sulle pensioni però non consentono ancora di individuare la cifra esatta delle risorse che saranno destinate alle pensioni. «Non si può dire adesso quale sarà la dimensione dell’intervento. Certamente vogliamo sostenere le pensioni minime, varare l’Ape e risolvere la questione delle ricongiunzioni onerose, è una questione di equità: non possiamo far pagare altri costi a chi ha già versato i contributi ma in gestioni diverse».

L’APE sembra, secondo il Ministro, destinata a fasce di reddito basse, nello specifico a chi non ha lavoro da tempo. In particolare, chi vede preclusa la strada degli ammortizzatori sociali come Naspi e mobilità: “Penso che sarà particolarmente utile per tutte le persone in difficoltà, quelle che hanno perso il lavoro ed esaurito gli ammortizzatori sociali. Costoro potranno accedere alla pensione se hanno almeno 63 anni. Gli altri valuteranno sulla base delle loro condizioni. L’Ape non è un obbligo ma una libertà in più».

L’APE dovrebbe iniziare con un progetto sperimentale della durata di circa tre anni. Sarà indirizzato ai lavoratori che hanno 63 anni dal 1° gennaio 2017 (62 anni le donne lavoratrici dipendenti del settore privato) con almeno 20 anni di contributi.

I lavoratori cui mancano meno di tre anni e sette mesi alla pensione potranno chiedere all’Inps di certificare il requisito e di accedere all’Ape. Il prestito sarà senza “garanzie reali” e in caso di premorienza non ci si rivarrà sugli eredi. Il prestito andrà restituito entro 20 anni.

Abbiamo eliminato l’Irap sul costo del lavoro, daremo ancora la decontribuzione sulle assunzioni e taglieremo l’Ires. La decisione su dove mettere le risorse sarà presa dal consiglio dei ministri, cercando un punto di equilibrio. Io continuo a pensare che bisogna partire dai più deboli: in particolare dalle pensioni minime e dall’Ape il meccanismo per consentire il pensionamento anticipato soprattutto per chi è nelle situazioni di maggiore difficoltà». «Il governo è favorevole alla contrattazione di secondo livello. Nella passata legge di Stabilità c’era già una tassazione agevolata al 10% del salario di produttività. È nostra intenzione rafforzare questa misura con la prossima manovra. Inoltre, in questa fase, le parti sociali hanno il compito di occuparsi della riforma del modello contrattuale ed è bene che lo facciano.

Sull’assegno di ricollocazione e del portale nazionale per l’incontro della domanda e dell’offerta di lavoro: “Manca solo un mio decreto ministeriale  e poi sarà disponibile il voucher per un importo probabilmente compreso fra 2mila e 5mila euro che chi è disoccupato da oltre 4 mesi potrà spendere presso i centri per l’impiego pubblici e privati autorizzati. I quali lo incasseranno solo se entro sei mesi avranno trovato un lavoro a chi lo cerca. Si tratta di un intervento che in una prima fase potrebbe riguardare 50mila disoccupati».

Sul sostegno per l’inclusione attiva, il SIA, di sostegno alla povertà: “dal 2 settembre i cittadini coi requisiti potranno presentare al comune la domanda. Partiamo con 750milioni di euro e prevediamo di raggiungere circa un milione persone di cui 500mila minori, priorità indicata dalla legge. Il Sia anticipa il reddito di inclusione previsto dalla legge delega che attueremo nella prima metà del 2017 e per la quale puntiamo a reperire altri 500 milioni, da aggiungere al miliardo previsto, così da raggiungere una platea di 2 milioni di poveri».