Quando si può andare in pensione oggi: l’età per accedere alla pensione di vecchiaia è fissata al compimento di 66 anni e 7 mesi di età unitamente a 20 anni di contributi
Le ultime notizie sulle pensioni finalmente iniziano a fornire delle scadenze per la riforma pensioni tanto attesa: il 2022 dovrebbe essere la deadline per il tavolo politico tra Governo e sindacati finalizzato a risolvere la questione dei lavoratori con lunghe carriere contributive. Le indiscrezioni parlano della volontà di un riconoscimento di benefici solo per chi ha svolto lavori nella minore età.
Questione usuranti
Il Governo pensa anche ai lavori usuranti, con possibile formule per rendere più agevole fiscalmente il riscatto dei periodi di studio oltre al versamento dei contributi volontari.
Nelle ultime settimane si vocifera anche di una equiparazione della no tax area di tutti i pensionati a prescindere dall’età, al livello di quella dei dipendenti e dei relativi aumenti delle detrazioni fiscali per lavoro dipendente realizzate dal Governo Letta oltre ad un irrobustimento della 14^ mensilità.
Quando si può andare in pensione con le regole attuali
L’età per accedere alla pensione di vecchiaia è fissata al compimento di 66 anni e 7 mesi di età unitamente a 20 anni di contributi. Per le donne del settore privato l’età è di 65 anni e 7 mesi le dipendenti del settore privato, a 66 anni ed un mese le autonome e le parasubordinate, mentre le donne del pubblico impiego l’età è di 66 anni e 7 mesi.
Chi accede alla pensione anticipata, invece, deve raggiungere almeno 41 anni e 10 mesi di contributi le donne (42 anni e 10 mesi per gli uomini) a prescindere dall’età anagrafica.
Andare in pensione con l’opzione donna
Con l’opzione donna (che si spera venga prorogata) le lavoratrici dipendenti, anche del pubblico impiego, e le autonome, se hanno raggiunto 57 anni e 3 mesi di età (58 anni e 3 mesi le autonome) con 35 anni di versamenti contributivi entro il 31 dicembre possono andare in pensione accettando un assegno interamente calcolato secondo le regole del sistema contributivo. Il che lo rende inferiore rispetto al sistema misto.