Pensioni

Pensioni ultime notizie: la proposta del Governo nei dettagli

Le attenzioni del Governo in merito alla riforma pensioni sono evidenti, ma è bene non abbassare la guardia perchè le ultime notizie sulle pensioni relative ai dati dell’Istat del 2014 dicono che l’estensione della quattordicesima, che dovrebbe interessare le pensioni fino a 1.000 euro lordi mensili, riguarderà 6,5 milioni di pensionati, circa il 40% del totale.

“Al di sotto di quella cifra ci sarebbero 4 pensionati su 10, il 64% dei quali donne”. L’allarme lo lancia Cesare Damiano (Pd), presidente della Commissione Lavoro della Camera: “La scelta emersa al tavolo del confronto tra Governo e sindacati – spiega – di incrementare la quattordicesima istituita nel 2007 da Prodi, si rivela particolarmente felice e indirizzata verso l’equità sociale. Il fatto che le lavoratrici ne siano le principali beneficiarie rappresenta una piccola compensazione rispetto alle discriminazioni di cui soffrono nell’attuale sistema previdenziale”.

Il tema pensioni dunque è quanto mai caldo e tutt’altro che risolto: “Per quanto riguarda la previdenza il calcolo che abbiamo fatto è che siano necessarie risorse “fresche” per almeno 2 miliardi di euro per attuare alcuni interventi fondamentali di correzione della “riforma” di Monti.

Sulla flessibilità in uscita: “il governo pare orientato a fissare la nuova età di accesso alla pensione a 63 anni rispetto agli attuali 66 anni e 7 mesi. Potrebbe essere un buon compromesso se consentirà di andare in pensione, senza penalizzazioni, a partire dallo categorie più disagiate: disoccupati di lungo periodo, precoci, addetti ai lavori usuranti, invalidi”.

“Una buona soluzione al capitolo previdenza nella prossima legge di Bilancio – aggiunge Damiano – non potrà dimenticare l’esigenza di trovare soluzioni efficaci per gli esodati (l’ottava salvaguardia deve essere conclusiva), per i “lavoratori precoci” (non basta una misura simbolica), per Opzione Donna (i risparmi certificati devono servire per prolungare la sperimentazione) e per un Anticipo Pensionistico che abbia penalizzazioni più ragionevoli (non del 7% all’anno) per chi non rientra nelle categorie più disagiate che andranno in APE senza penalizzazioni o per chi supera il tetto dei 1.500 euro lordi mensili di pensione”. Accanto a questo va previsto il blocco dell’aspettativa di vita per chi svolge lavori usuranti e la cancellazione della penalizzazione per coloro che andranno in pensione prima dei 62 anni (sono state temporaneamente bloccate, ma ripartiranno dal 2018)”, ricorda Damiano.