Precoci e usuranti: pensione anticipata per i quota 41
La Legge di Bilancio ha preso in considerazione la posizione, tra gli altri, di lavoratori precoci e di coloro i quali hanno svolto attività usuranti. Per i precoci è prevista l’eliminazione delle penalizzazioni e l’arrivo della quota 41. Ma si tratta di provvedimenti di cui beneficerà una cerchia ristretta di persone. Per i lavori usuranti, uno spiragli verso la pensione anticipata sembra esserci.
Quota 41, addio alle penalizzazioni
La Quota 41 assicura la possibilità di accedere al pensionamento anticipato una volta raggiunti i 41 anni di versamenti. E’ una possibilità riservata ai precoci disoccupati, ma anche a coloro i quali nella loro vita hanno svolto mansioni pesanti o usuranti. Grazie a questo istituto, esiste la possibilità di uscire dal mondo del lavoro anche se si è soggetti con disabilità o che svolgono attività di cura per parenti di primo grado. Resta fermo il vincolo contributivo che limita l’accesso a chi possiede almeno 12 mesi di contributi versati. Importante ricordare però che non devono essere obbligatoriamente continuativi. I contributi devono essere però stati versati prima del compimento del 19mo anno di età. Non solo: arriva finalmente il semaforo verde all’eliminazione delle penalizzazioni che in precedenza erano applicate a chi accedeva all’Inps con questa formula prima dei 62 anni di età.
Novità per i Lavori usuranti
Capitolo a parte quello che riguarda i lavori usuranti. Chi rientra in questa categoria di contribuenti, avrà diritto a ottenere il pensionamento anticipato di 12-18 mesi. La forbice individua chi ha effettuato versamenti come dipendenti o autonomi. A partire dal 2019 poi si dirà addio all’adeguamento del parametro dell’aspettativa di vita.
I requisiti soggettivi verranno semplificati per tutti. Non è una soluzione che accontenta tutti, perchè categorie come quelle degli edili o simili, rimaste fuori dal provvedimento, minacciano manifestazioni di protesta.