Pensioni

Ultime notizie pensioni: novità su Opzione Donna

Dopo mesi di rinvii il governo sta facendo sul serio sul tema previdenza e le ultime notizie sulle pensioni lasciano ben sperare per l’immediato futuro. Guai però ad abbassare la guardia, e in questo senso Cesare Damiano costituisce un’ampia garanzia per una serie di categorie che dal tema pensioni attendono risposte. L’ex ministro del Lavoro spiega che “bisogna fissare del tetto dell’assegno mensile di pensione entro il quale è previsto l’accesso a costo zero per i lavoratori che utilizzeranno l’Ape Social”.

Damiano spiega che “sulle pensioni si è compiuto un importante passo avanti, anche se non risolutivo, che premia la scelta del dialogo fatta dal Governo, la mobilitazione unitaria del sindacato e la forte iniziativa parlamentare. Restano ancora alcuni punti da chiarire, che saranno oggetto di ulteriore confronto con il sindacato”.

Prestito pensionistico, ma per chi?

Il presidente della Commissione Lavoro alla Camera ricorda che “per questa settimana è annunciata la riunione del tavolo tecnico per individuare i cosiddetti lavori gravosi che si affiancheranno all’elenco dei lavori usuranti. Una definizione importante che potrà coinvolgere nell’anticipo pensionistico categorie che svolgono lavori particolarmente pesanti e che sono state finora escluse”.

Nodo centrale della flessibilità sarà il tanto criticato prestito previdenziale che coinvolgerà banche ed assicurazioni. L’APE, anticipo pensionistico, è rivolto a tutti i lavoratori iscritti a forme pubbliche di previdenza obbligatoria con almeno 63 anni a non più di 3 anni e 7 mesi alla maturazione di una pensione di vecchiaia.

Niente da fare per i lavoratori precoci, esclusi in quanto maturano il requisito contributivo per la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi, 41 anni e 10 mesi le donne).

Escluse fasce di reddito disagiate. Quali? E’ ancora da stabilire: si parla di chi non supera i 1.500 euro lordi al mese, ma i sindacati chiedono di arrivare almeno a 1600-1700 euro lordi al mese.

Questione Opzione Donna

“Altri problemi andranno affrontati e alcune criticità risolte: non dobbiamo dimenticare che la penalizzazione del 7% all’anno per chi accede all’Ape non agevolata è troppo onerosa; rimane da definire l’ottava salvaguardia degli esodati, che deve essere definitiva e coinvolgere non meno di 25.000 lavoratori; va definito il tetto dell’assegno pensionistico mensile (per noi non meno di 1.500 euro lordi) all’interno del quale non far pagare alcun onere a chi ha diritto all’Ape sociale; infine, va definito il problema di Opzione Donna, facendo il consuntivo delle risorse fin qui utilizzate, al fine di proseguire nella sperimentazione per il prossimo anno”. “La qualità delle soluzioni che si adotteranno per i lavori usuranti e precoci e per gli esodati sarà decisiva per una valutazione complessiva di questa riforma che porterà alle pensioni 2 miliardi di euro all’anno”.