Assegni Familiari: ecco importi e limiti di reddito
Arriva dall’Inps il computo aggiornato relativo ai redditi che rientrano tra gli aventi diritto all’assegno al nucleo familiare. Ecco dunque chi potrà ottenere l’assegno per il nucleo familiare di lavoratori dipendenti e di pensionati da lavoro dipendente, composti da più persone con redditi inferiori a quelli stabiliti dalla Legge. I criteri vengono ricalcolati ogni anno.
Assegni Familiari
La misura dell’assegno viene annualmente calcolata in base alla tipologia del nucleo familiare, del numero dei componenti il nucleo familiare e del reddito complessivo del nucleo stesso. Il tutto in base a previsione di importi e fasce reddituali più favorevoli per situazioni di particolare disagio. In questo senso vengono particolarmente tutelati i nuclei monoparentali o con componenti inabili.
L’Inps ha diramato la Circolare 92 contenente le nuove fasce di riferimento per la determinazione dell’importo dell’assegno. L’istituto previdenziale ha sancito che il limite reddituale minimo nei nuclei familiari con entrambi i genitori e almeno un figlio minore in cui non siano presenti componenti inabili, resta lo stesso dello scorso anno. E’ di 14.383,37 euro.
L’Inps ha spiegato che “ai fini della rivalutazione da applicare sulle prestazioni assistenziali e previdenziali, ha stabilito che “con riferimento alle prestazioni previdenziali e assistenziali e ai parametri ad esse connessi, la percentuale di adeguamento corrispondente alla variazione che si determina rapportando il valore medio dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per famiglie di operai ed impiegati, relativo all’anno precedente il mese di decorrenza dell’adeguamento, all’analogo valore medio relativo all’anno precedente non può essere inferiore a zero”.
Stop tagli alle pensioni di reversibilità
Ma le ultime notizie sulle pensioni che arrivano dall’Inps non finiscono qui: è iniziata la ricostruzione d’ufficio degli assegni pensionistici ai superstiti indebitamente decurtati in virtù della Sentenza della Corte Costituzionale dello scorso Luglio.
Dunque abrogata la norma che limitava l’ammontare della pensione di reversibilità quando il coniuge scomparso aveva contratto matrimonio a una età superiore ai settant’anni e il coniuge superstite era più giovane di almeno vent’anni. Un altro piccolo passo nella direzione degli italiani con situazioni economiche difficili.