Pensioni

Pensioni ultime notizie: Ape dai 63 anni

Il Governo sta definendo gli ultimi dettagli circa i primi interventi che costituiranno la Riforma pensioni. in particolare l’attenzione è rivolta a capire quali categorie di lavoratori potranno accedere all’APE sociale. Nel frattempo è arrivato il disco verde per la Quota 41 ma solo per alcune categorie di lavoratori precoci. Sembra esserci ottimismo anche per quel che riguarda il cumulo gratuito dei periodi assicurativi maturati in diverse gestioni previdenziali. Sulle pensioni ultime notizie riferiscono che il Governo metterà a disposizione sino a 6 miliardi di euro nei prossimi tre anni.

Ape a partire dai 63 anni

Ciò che più interessa è che l’anticipo pensionistico scatterà a partire dal 63° anno di età unitamente a 20 anni di contributi in attesa di maturare la normale pensione di vecchiaia. Come anticipato, il prestito sarà poi restituito a rate con prelievi direttamente sulla pensione per i successivi 20 anni. Sarà diretto a tutti i lavoratori iscritti a forme obbligatorie di previdenza (dai dipendenti del settore privato al pubblico impiego agli autonomi).

Aiuti alle pensioni Basse

Il Governo sta pensando anche a una serie di interventi a favore delle pensioni basse con l’estensione della quattordicesima a 3,3 milioni di persone, ovvero ai pensionati ultra 64enni con redditi complessivi personali fino 1.000 euro al mese (2 volte il trattamento minimo nella gestione Inps).

C’è un nuovo istituto che permette a chi ha avuto carriere discontinue segnate da molti cambi di lavoro di poter utilizzare tutti i versamenti effettuati per ottenere il diritto ad andare in pensione: scopri se puoi usufruire del Cumulo Gratuito.

Interventi per Precoci ed Usuranti

Non ci si è dimenticati di categorie come i lavoratori precoci, cui il Governo garantirà la possibilità di accedere alla pensione anticipata, a prescindere dall’età anagrafica, con 41 anni di contributi per chi ha lavorato 12 mesi effettivi, anche non continuativi, prima del compimento dei 19 anni di età, purchè si appartenga a categorie come lavoratori in difficoltà, come disoccupati senza ammortizzatori sociali, disabili e chi ha svolto attività gravose ed usuranti. Attualmente i precoci possono accedere alla pensione anticipata al raggiungimento di 41 anni e 10 mesi di contributi (42 anni e 10 mesi gli uomini). L’obiettivo è arrivare a uno sconto sino ad un 1 anno e 10 mesi.

“L’incontro tra Governo e sindacati concluderà nelle prossime ore la lunga fase di confronto sul tema della previdenza e del lavoro. Noi ci auguriamo che su questi temi, così importanti e complessi, si trovi la più ampia convergenza. Insistiamo sull’esigenza di avere un testo scritto che sia di sintesi dei punti di consenso e di eventuale dissenso, perché questo aiuta e indirizza l’azione parlamentare che sfocerà nella legge di Bilancio”. Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.

Damiano non dimentica gli esodati

“Accanto ai contenuti sicuramente positivi – prosegue – ad esempio l’innalzamento della quattordicesima per le pensioni più basse e l’accesso senza penalizzazioni all’anticipo pensionistico per le categorie più disagiate, rimangono ancora alcuni punti critici: la percentuale di penalizzazione del 7% all’anno, troppo elevata, per chi decide di andare in pensione anticipata e non rientra in queste categorie maggiormente disagiate (disoccupati, invalidi, addetti a lavori usuranti e pesanti); una soluzione che non sia simbolica per quanto riguarda i cosiddetti lavoratori precoci; l’ottava salvaguardia degli esodati”. “Su quest’ultimo punto – spiega Damiano – vogliamo chiarire, rispetto ad alcune notizie di stampa, che il Governo sta lavorando a una soluzione che utilizza le risorse accantonate nel Fondo appositamente costituito”. “Non ci sono quindi novità per gli esodati rispetto ai meccanismi che sono stati utilizzati nelle prime sette salvaguardie. Per noi l’ottava deve essere quella conclusiva e riguardare almeno 25.000-30.000 lavoratori”. Importante, ricorda Damiano, anche la proroga dell’opzione donna oltre il 2015: “ci aspettiamo in Parlamento la relazione del Governo sull’utilizzo delle risorse stanziate con l’ultima legge di stabilità, così potremo valutare la sua estensione.”

Renzi crede nella flessibilità

Renzi: “In sintesi estrema se uno vuole andare in pensione qualche anno prima rispetto alle nuove regole della Fornero potrà farlo, accettando una piccola penalità dello stipendio, non potrà farlo gratis. Non è che viene rivoluzionato il quadro della Fornero, ma si permetterà qualche piccolo scivolo, qualche possibile anticipo”. Sulle pensioni basse: “oggi hanno una sorta di quattordicesima, riusciremo a dare qualche soldo in più a chi prende la minima, o comunque sta sotto, perché poi la minima intorno ai 750-800, qualcuno vorrebbe andare a 1000 euro di pensione, riusciremo a dare qualche soldo in più, perché è giusto. Perché abbiamo dato gli 80 euro alle forze dell’ordine, gli 80 euro per chi prende meno di 1500 euro, abbiamo fatto interventi per il lavoro e per il mondo agricolo, è giusto anche dare una mano ai pensionati, piccola, per carità di Dio, senza spendere e spandere tutti i soldi che vorremmo. Queste misure ci saranno”.