Pensioni

Riforma Pensioni: stop penalizzazione per i precoci

Il Governo, all’interno delle novità previste dalla Riforma Pensioni, sta pensando anche ad eliminare per sempre il sistema di disincentivazione previsto dalla Legge Fornero per chi raggiunge i requisiti contributivi per la pensione anticipata prima del 62° anno di età.

Si tratta di una misura che andrebbe ad agevolare in particolare riguarda i lavoratori precoci. Una misura che si andrebbe ad aggiungere al bonus contributivo per chi ha svolto lavori nella minore età. Con la legge di stabilità verrebbe introdotta la possibilità di dimenticare le penalizzazioni scaturite dalla Legge Fornero.

Scade la misura temporanea

Scadrà infatti la misura temporanea introdotta dalla legge di stabilità del 2015. Una legge che ha limitato il taglio delle quote retributive dell’assegno per i lavoratori che accedono alla pensione con la massima anzianità contributiva prima del 62° anno di età.

La riforma Monti Fornero prevede che i lavoratori che accedono alla pensione anticipata con un’età inferiore ai 62 anni, subiscano la riduzione del trattamento di pensione. La riduzione è pari all’1% per ciascuno dei primi due anni mancanti ai 62 anni d’età (60 e 61). Riduzione che salirebbe fino al 2% per ogni ulteriore anno di anticipo rispetto ai 60 anni di età.

La legge di stabilità

La legge di stabilità dello scorso anno ha iniziato a limitare questo meccanismo stoppando la misura sino al 31 dicembre. Ma questa decurtazione non vale per

a) prestazioni aventi decorrenza ricompresa tra il 1° gennaio 2015 ed il 31 dicembre;
b) prestazioni aventi decorrenza successiva al 31.12 a condizione però che siano stati raggiunti i requisiti contributivi per la pensione anticipata entro il 31.12.

Stop penalità

Tutto ciò comporta che da quest’anno migliaia di pensionati, soprattutto ex lavoratrici, stanno ottenendo la depenalizzazione dell’assegno. Una depenalizzazione che ha un effetto positivo sul rateo. La legge prevede poi che saranno restituiti anche gli arretrati maturati sino alla data di ricostituzione dell’assegno.