Opzione Donna: ultime notizie sulla proroga del Governo
Anche per la delicata questione Opzione Donna, per il Governo è arrivato il momento di decidere cosa fare circa la tanto discussa proroga. La notizia positiva è che la Legge di Stabilità prevede di proseguire la sperimentazione. Ovviamente la condicio sine qua non è che ci siano disponibili risorse rispetto ai fondi stanziati dal Governo.
Decisione del Governo entro fine anno
La decisione comunque arriverà entro fine mese, quando Governo e Inps dovranno comunicare alle Camere i dati relativi al monitoraggio della sperimentazione dell’opzione donna.
Lo stabilisce l’ultima legge di stabilità. Se risulteranno esserci risorse aggiuntive il Parlamento potrà dare il via libera all’ulteriore proroga della sperimentazione.
Come funzione l’Opzione donna
L’opzione donna è un istituto riservato alle lavoratrici dipendenti, anche del pubblico impiego, che hanno maturato 57 anni e 3 mesi di età (58 anni e 3 mesi le autonome). Il limite attuale è che si abbiano almeno 35 anni di contributi.
Per l’opzione donna resta valido lo slittamento delle cosiddette finestre mobili. Ciò vuol dire che la prima decorrenza utile della pensione sarà valida dopo 12 mesi (o dopo 18 mesi per le autonome) dalla data di perfezionamento dei requisiti.
Per molte donne questo istituto è diventata un’ancora di salvezza dopo che la Riforma Fornero del 2011 ha abolito la pensione di anzianità e ha innalzato l’età pensionabile da 60 a 66 anni. Un istituto cui hanno fatto ricorso oltre 12mila donne.
Chi ne ha usufruito
Sono state invece 10.332 nel 2014 e 8.846 nel 2013. La fiducia è cresciuta di anno in anno: basti pensare che nel 2009 erano solo in 56 avevano esercitato l’opzione. Una scelta conveniente nonostante l’uscita anticipata costi una riduzione dell’assegno pensionistico, calcolato con il sistema contributivo.
Sono interessate alla proroga le lavoratrici nate nell’ultimo trimestre del 1958 (o del 1957 se autonome) rimaste escluse dalla legge di stabilità a causa dei tre mesi chiesti dal 2013 per l’aspettativa di vita. La speranza è che la sperimentazione possa estendersi anche alle nate nel 1959.
Alternativa Ape
Le ultime notizie sulle pensioni dicono anche che la flessibilità in uscita cui sta lavorando il Governo dovrebbe consentire alle lavoratrici in possesso di almeno 63 anni e 20 anni di contributi, di accedere all’anticipo pensionistico Ape. In questo modo la lavoratrice si pagherà da sola l’anticipo della pensione.