Pensioni

Pensioni ultime notizie: Opzione donna e precoci

La riforma pensioni deve risolvere la questione del cumulo gratuito previsto all’interno della legge di bilancio 2017. Destinatari di questa misura alternativa a totalizzazioni e ricongiunzioni onerose sono i lavoratori con carriere discontinue che hanno contribuito presso gestioni pubbliche e private dell’Inps.

Si tratta di soggetti che avranno il diritto di far valere i propri versamenti con il ricorso al calcolo della rendita pro quota. Ciò significa che ogni gestione dovrà stimare l’importo della pensione sulla base del principio di funzionamento caratteristico.

Invece al pensionando spetterà un assegno unico direttamente dall’Inps. Ora va stabilito se sarà un diritto anche dei lavoratori esodati e dalle lavoratrici che vogliono accedere all’istituto dell’Opzione Donna. E’ il caso anche di chi deve utilizzare i versamenti in gestione separata Inps per raggiungere il requisito contributivo dei 35 anni di contribuzione.

Questione Opzione donna

“Care Tutte, durante questo fine settimana abbiamo dato battaglia a colpi di Tweet aiutandoci con un video messaggio che ha avuto un mare di visualizzazioni, a conferma che gli strumenti che la rete ci mette a disposizione se usati “cum grano salis” rendono possibile e “reale” anche la vicinanza con il mondo politico e le sue istituzioni”. E’ il messaggio della co-fondatrice Orietta Armiliato del Comitato #Opzione Donna. Resta in piedi la diffida promossa dal Comitato ultimo trimestre a Mef e MdL. Lo scopo è stabilire l’esito del contatore deciso lo scorso anno con la legge di stabilità 2016 che consente alle pensionande di accedere alla pensione.

Lavoratori precoci

Delicata anche la questione degli interventi previsti in favore dei lavatori precoci. Il primo riguarda coloro i quali hanno maturato il cosiddetto requisito contributivo per la pensione anticipata. In questo modo vengono eliminate le penalizzazioni che in precedenza pesavano su chi accedeva all’Inps prima dei 62 anni di età. C’è poi la misura per i lavoratori con 12 mesi di contributi. Importante sottolineare come questi non debbano risultare necessariamente continuativi, prima dei 19 anni di età. Per quel che riguarda la quota 41, questa diventerà disponibile per i precoci disoccupati o che svolgono lavori pesanti o attività usuranti. Vale anche per chi ha disabilità propria o per esigenze di cura verso parenti di primo grado.