Pensioni

Pensioni penalizzazioni: novità su Opzione Donna

Il tema della flessibilità delle pensioni è centrale nell’agenda del Governo. In questo senso sarà decisiva la comprensione dei meccanismi dell’APE, prestito pensionistico per agevolare l’uscita dal mondo del lavoro. L’Ape, nelle intenzioni del Governo, dovrebbe costituire una “nuova fase (e metodo) di dialogo sociale”, proponendo un “confronto sui contenuti e non una liturgia vuota”.

Il Governo nel frattempo tramite i suoi tecnici ha reso note alcune proiezioni effettive di costo della misura in relazione ai futuri assegni dei pensionati. I pensionamento anticipato volontario potrebbe costare fino al 5,5% l’anno. Ciò vuol dire che nel caso di uscita con massimo anticipo (3 anni e 7 mesi prima della data di quiescenza ordinaria), si potrebbe arrivare ad un taglio del 20% sull’assegno mensile. Migliore la situazione per le categorie dei lavoratori tutelati.

Ultime notizie su Opzione Donna

“Dopo un intenso fine settimana svolto in diretta con l’avvocato Cecchetti, vi comunico che la Diffida (di cui troverete i dettagli nel gruppo chiuso) è stata recapitata al MEF (Ministero Economie e Finanze) in persona del Ministro Padoan, al Ministero del Lavoro, in persona del Ministro Poletti ed alla Commissione Lavoro alla Camera, in persona del Presidente Cesare Damiano”. Lo spiega Rossella Lo Iacono del Comitato Opzione Donna ultimo trimestre 1957/58. Si tratta di novità importanti per le lavoratrici aderenti sullo stato di avanzamento dell’iniziativa finalizzata al conseguimento del diritto alla pensione per le proprie iscritte.

Il Comitato invita gli attori istituzionali “ad ottemperare agli adempimenti normativi imposti dall’art. 1 comma 281 della Legge 208/2015”, dando attuazione a quanto previsto con la L.243/2004, ovvero al pensionamento anticipato tramite l’istituto dell’opzione donna.