Pensioni

Riforma pensioni: ultime notizie su Ape social

Continua la discussione sulla riforma previdenziale, che secondo alcuni non costituisce una vera e propria Riforma Pensioni. Lo sostiene l’On Roberto Simonetti (LN) – Segretario Generale della Commissione Lavoro, secondo cui i provvedimenti della LdB 2017 non costituiscono una riforma previdenziale, in quanto la proposta del Governo è semplicemente una sperimentazione biennale senza abrogazione della Legge Fornero. Mancano infatti, secondo l’onorevole, nuovi diritti soggettivi per i beneficiari. La critica maggiore riguarda l’istituzione del prestito pensionistico Ape, che prevede una sperimentazione con cui si fa pagare al lavoratore pensionando una rata di un mutuo ventennale per accedere al sistema pensionistico.

Intanto la legge di bilancio 2017 è vicina all’iter di verifica parlamentare. Nel frattempo alla Camera vengono depositati i primi emendamenti. La Commissione lavoro, con il Presidente Cesare Damiano annuncia i primi 30 provvedimenti: “Tra le questioni più significative vogliamo segnalare la richiesta di spostamento dal 31/12 del 2012 al 31/12 del 2014 della data relativa all’accesso alla mobilità per i lavoratori dell’ottava salvaguardia.

La richiesta di aumentare a 24 mesi la scadenza per chi prosegue volontariamente il versamento dei contributi previdenziali. La diminuzione da 36 a 35 anni di contributi per poter accedere all’Ape sociale”. Con l’Ape sociale si potranno sostenere i lavoratori che hanno svolto attività lavorative gravose. Si discute poi del cumulo gratuito, attorno al quale c’è ancora molta incertezza. Il testo dell’emendamento dovrebbe assicurare la fruizione del provvedimento per l’uscita anticipata tramite opzione donna anche a coloro che hanno effettuato versamenti nella gestione separata dell’Inps.

Aggiornamenti ottava salvaguardia esodati

Capitolo esodati. Dopo la mobilitazione dell’8 novembre a Roma, molto positivo per la partecipazione con cui per la diciottesima volta, in questi ultimi cinque anni, in centinaia, si sono presentati sotto i palazzi romani per urlare la propria rabbia al Governo ed al Parlamento per la mancata soluzione dell’Emergenza Sociale degli Esodati, è tempo di aspettare i risultati.

Francesco Flore, portavoce della Rete dei lavoratori esodati: “L’INPS ci ha messo del suo fornendo a quella Commissione stime sulle platee degli esodati quasi sempre sovrastimate e basta leggersi i bilanci delle ultime sette salvaguardie per verificare che tra i numeri iniziali stimati e quelli successivamente accertati con le domande degli Esodati ci sono errori che si avvicinano al 50%. Un circostanza vergognosa che ha impedito al legislatore di chiudere la vergognosa pagina degli Esodati già dal 2013. La Commissione Lavoro della Camera, che non possiamo che ringraziare sentitamente per il lavoro svolto in questi 5 anni di nostro vero e proprio calvario, ci ha provato anche a giugno di quest’anno con la proposta di legge 3893 vanificata dal Governo”.