Pensioni

Pensioni ultime notizie: attesa per Opzione donna e precoci

Le ultime notizie sulle pensioni anticipate si legano a doppio filo all’istituto dell’opzione donna. Le lavoratrici n attesa di risposta devono pazientare ulteriormente, considerato che è slittato al prossimo 20 novembre l’esame degli emendamenti correttivi presso la Commissione bilancio della Camera.

Opzione donna ultime notizie

Le lavoratrici in attesa di risposta aspettano dall’attività parlamentare segnali confortanti, che consentano loro di accedere all’Inps. Ci riferiamo in particolare alle donne dell’ultimo trimestre e a coloro che hanno maturato versamenti in gestioni diverse per via di una carriera lavorativa discontinua.

Oggetto del contendere, in primis, l’auspicata proroga della sperimentazione di Opzione Donna. La speranza è che ci sia l’estensione di sette ulteriori mesi dal termine pregresso del 31/12/2015. L’auspicio è che si pensi a una finestra di apertura fino al 31/07 di quest’anno. Sarebbe la soluzione ideale per tutelare anche le lavoratrici appartenenti all’ultimo trimestre del 1957/58, a seconda che si tengano in considerazione i parametri di uscita per il lavoro dipendente o per quello di natura autonoma.

Lavoratori precoci ultime notizie

Ma tiene banco anche il tema dei lavoratori precoci. Al momento una soluzione “è certamente lontana dall’obiettivo che ci eravamo proposti”. E’ il punto di vista della Cgil che in una Nota sulla Legge di bilancio 2017, stigmatizza i contenuti del Ddl. Secondo il sindacato le decisioni non soddisfano completamente le necessità del Paese. Tra le note liete l’introduzione della Quota 41 per i lavoratori precoci e la pensione di anzianità. Ma per la Cgil non basta, e anzi il sindacato prende le distanze del provvedimento che non è in linea con le legittime aspettative dei pensionandi. “Serve fare ancora tanta strada” recita il documento redatto dalle parti sociali, al fine di “affermare che i 41 anni sono sufficienti per il riconoscimento della pensione di anzianità”.

Come detto la Cgil non butta tutto a mare: sottolinea la positività della misura destinata all’eliminazione delle penalizzazioni sulle uscite anticipate dei precoci. Penalizzazioni che vengono meno in senso strutturale dai meccanismi di accesso alla quiescenza pubblica per questa particolare tipologia di lavoratori.