Pensioni

Pensioni ultime notizie: Ape agevolato dai 63 anni con tanti dubbi

La buona notizia è che sul fronte pensioni arriva un’apertura all’APE Agevolato dai 63 anni. Con qualche ma. Ci sono infatti ancora alcuni aspetti che vanno definiti e che lasciano incerta la questione. La certezza è che dovrebbero essere quattro le categorie di lavoratori che potranno avere accesso a una integrazione sulla pensione di vecchiaia a partire dai 63 anni. Il limite è comunque di 1.500 euro mensili.

Per conoscere i paletti definitivi bisognerà necessariamente attendere l’approvazione della legge di bilancio. Nel frattempo è inevitabile che ci sia ancora molta incertezza riguardo il prestito pensionistico APE.

Per saperne di più, bisognerà attendere le decisioni che arriveranno mediante i decreti e le istruzioni attuative dell’Inps e del Ministero del Lavoro.

L’incertezza maggiore riguarda la versione agevolata dell’APE. E’ quella che inevitabilmente interessa maggiormente e costituisce la formula di maggiore attrattiva, fosse solo per il fatto che non prevede penalizzazioni sulla misura della pensione.

E’ una formula pensata per quattro categorie di lavoratori in condizione di difficoltà: disoccupati, invalidi, caregivers e addetti a mansioni difficoltose o rischiose. Appartenere a queste categorie non è di perse condizione necessaria e sufficiente: infatti i richiedenti dovranno anche vantare almeno 63 anni di età ed un minimo di 30 anni di contributi. La soglia sale a 36 anni nel caso degli addetti alle mansioni difficoltose o rischiose.

Nella valutazione del requisito contributivo sono utilizzabili anche i contributi figurativi? E’ un dettaglio ancora da chiarire.

Come quella relativa al fondo pensionistico in cui il requisito contributivo minimo va ragguagliato o come quella relativa al vincolo, per i lavoratori impiegati in mansioni difficoltose o rischiose, di aver dovuto svolgere la propria attività per almeno 6 anni in modo continuativo.

Chi ha svolto queste mansioni, in particolare nel settore edile, sa bene come la continuità di impiego sia una chimera.

Per accedere all’Ape sociale non serve che l’interessato sia a non più di 3 anni e 7 mesi dal pensionamento di vecchiaia nel regime obbligatorio, al contrario dell’Ape volontario Ma l’Inps non ha confermato la circostanza, gettando nel panico i nati nel 1955 e i classe 1954.

Capitolo APE volontario: non è chiaro cosa accadrebbe nel caso in cui il lavoratore raggiunga i requisiti per la pensione anticipata, durante il sostegno economico, prima della maturazione dell’età pensionabile di vecchiaia.

In molti auspicano la possibilità di estinzione anticipata del prestito riducendo in tal modo i costi complessivi per il lavoratore.

Come abbiamo visto i nodi da sciogliere sono ancora molti, e tutti in breve tempo considerato che si tratta di un istituto che a breve entrerà in vigore.