Pensioni

Opzione donna 2023: come cambia quest’anno

L’Opzione Donna, la pensione anticipata per le lavoratrici, è stata oggetto di recenti modifiche contenute nella legge di bilancio che hanno suscitato critiche. Attualmente, l’opzione è accessibile solo a lavoratrici disoccupate, a coloro che assistono persone con handicap e a lavoratrici con invalidità civile superiore al 74%, che abbiano compiuto 60 anni e accumulato 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022.

Il ministro del Lavoro ha annunciato che verrà emanato un nuovo decreto entro il mese prossimo, che dovrebbe permettere a poco più di 13.000 lavoratrici di accedere all’Opzione Donna, aumentando il limite anagrafico a 59 anni con possibilità di ulteriore riduzione per specifiche categorie, come le caregiver o le lavoratrici con invalidità civile pari o superiore al 74%. Tuttavia, si sta procedendo con cautela per evitare costi eccessivi: sebbene il costo stimato per il 2023 sia di 90 milioni di euro, potrebbe salire a 240 e 300 milioni di euro rispettivamente nel 2024 e nel 2025. Il decreto è atteso entro le prossime settimane e potrebbe prevedere la proroga dei requisiti del 2022 o l’uscita da 59 anni con la riduzione per alcune categorie specifiche.

In ogni caso, il nuovo decreto potrebbe anche prevedere ulteriori novità rispetto alla versione attuale di Opzione Donna. Ad esempio, si potrebbe prevedere una maggiore flessibilità nei requisiti per le lavoratrici che assistono persone con disabilità, ampliando la platea di potenziali beneficiarie.

Inoltre, c’è anche la possibilità che il decreto contenga misure per incentivare il prolungamento dell’attività lavorativa delle donne. Ad esempio, potrebbe essere introdotto un bonus per le donne che scelgono di rimanere in attività dopo i 60 anni, oppure una maggiore flessibilità nei contratti di lavoro a tempo parziale per le lavoratrici che vogliono conciliare il lavoro con le esigenze familiari.

In ogni caso, bisognerà attendere il decreto per conoscere con precisione le nuove disposizioni riguardanti Opzione Donna e le eventuali altre misure a sostegno dell’occupazione femminile. Intanto, è probabile che ci saranno ancora molte discussioni e dibattiti sui dettagli delle nuove disposizioni e sulle implicazioni a lungo termine delle scelte che saranno prese.