Pensioni

Pensioni marzo 2023: in arrivo il pagamento sul cedolino

Il mese di marzo si avvicina e, come sempre, si parla di pensioni. Quest’anno, l’Inps ha deciso di abbandonare la turnazione anticipata che aveva caratterizzato la fase dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19, e ha stabilito un nuovo calendario per i pagamenti delle pensioni suddiviso per lettera del cognome. Ma questa decisione, apparentemente semplice, ha sollevato molte critiche da parte dei pensionati e della pubblica opinione.

Innanzitutto, il nuovo calendario non sembra garantire la giusta equità nei confronti dei pensionati. Infatti, per chi ritira la pensione in contanti presso gli sportelli postali, le date di pagamento sono state suddivise in modo disomogeneo e non sempre ragionevole. Ad esempio, chi ha il cognome dalla A alla C riceverà il pagamento il 1 marzo, mentre chi ha il cognome dalla L alla O solo il 4 marzo, solo la mattina. Questo significa che alcune persone dovranno aspettare più giorni di altre per poter ritirare il proprio denaro, creando così una situazione di disuguaglianza tra i pensionati.

Inoltre, l’Inps ha deciso di mantenere la suddivisione per lettera del cognome anche per i titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution, carta Postamat o Carta Libretto, che abbiano scelto uno di questi prodotti per l’accredito. Ma perché continuare a basare i pagamenti delle pensioni sulla suddivisione per lettera del cognome, se oggi esistono sistemi di pagamento elettronici che permettono di effettuare trasferimenti istantanei su conti correnti e carte di pagamento? Questa decisione sembra limitare la libertà di scelta dei pensionati e non tiene conto delle loro esigenze.

Infine, si parla di incrementi previsti per i trattamenti pensionistici a causa dell’inflazione. Ma quanto saranno questi aumenti? E saranno sufficienti a coprire l’aumento dei costi della vita? La pubblica opinione rimane scettica, considerando che gli aumenti previsti non sembrano essere all’altezza delle aspettative dei pensionati.

In conclusione, la decisione dell’Inps di abbandonare la turnazione anticipata e di stabilire un nuovo calendario per i pagamenti delle pensioni suddiviso per lettera del cognome ha sollevato molte critiche e interrogativi da parte dei pensionati e della pubblica opinione. Questo nuovo sistema sembra creare disuguaglianze tra i pensionati, limitare la libertà di scelta dei pensionati e non tener conto delle loro esigenze. Inoltre, gli incrementi previsti per i trattamenti pensionistici a causa dell’inflazione non sembrano essere all’altezza delle aspettative dei pensionati. Sarà necessario un cambiamento radicale per garantire un sistema di pagamento delle pensioni più equo e sostenibile.