Pensioni

Pensioni 2023: in attesa degli aumenti definitivi

Con la pensione in pagamento a marzo, i pensionati italiani hanno visto completarsi la prima fase della rivalutazione 2023, utilizzando il tasso provvisorio del 7,3% accertato dall’Istat. Tuttavia, c’è una seconda fase della rivalutazione 2023 che si terrà a inizio gennaio prossimo, in cui l’INPS terrà conto del tasso definitivo, risultato più alto di 0,8 punti percentuali.

Indipendentemente dalla rivalutazione 2024, che si preannuncia altrettanto elevata, c’è un nuovo aumento delle pensioni in programma. Questo aumento viene accumulato ogni mese e sarà liquidato in un’unica soluzione con la prima pensione del prossimo anno. Sulle pensioni verrà applicato un ulteriore aumento dello 0,8%, con la percentuale che si riduce per coloro che hanno un assegno superiore a 4 volte il trattamento minimo, per i quali la rivalutazione è solamente parziale.

La rivalutazione è un meccanismo con cui annualmente le pensioni vengono adeguate al costo della vita, ossia al tasso di inflazione medio accertato nell’ultimo anno. Per poter procedere alla rivalutazione già nel mese di gennaio, l’INPS utilizza inizialmente un tasso di inflazione provvisorio, solitamente aggiornato a ottobre. Tuttavia, la normativa prevede un conguaglio per il tasso definitivo dell’anno successivo, con cui la rivalutazione viene effettuata utilizzando il tasso definitivo. Se ne risulta un aumento maggiore rispetto a quello riconosciuto, allora la pensione verrà ricalcolata e ne saranno pagati gli arretrati.

Gli arretrati maturano ogni mese dell’anno in corso e vengono accantonati, poi liquidati in un’unica soluzione, contribuendo a rendere più alto l’assegno d’inizio 2024. Nel caso della rivalutazione 2023, inizialmente è stato utilizzato il tasso provvisorio del 7,3%, ma è stato accertato che il tasso definitivo è stato più elevato, pari all’8,1%.

Anche se la percentuale dello 0,8% potrebbe sembrare minima, considerando che verrà liquidata in un’unica soluzione, potrebbe comunque portare a un incremento a tre cifre. Tuttavia, va sottolineato che l’importo liquidato a marzo 2023 non è quello definitivo, in quanto manca la seconda parte della rivalutazione, che si terrà a gennaio prossimo e utilizzerà un tasso base dello 0,8%, ossia la differenza tra inflazione media provvisoria e definitiva.

In conclusione, i pensionati italiani possono aspettarsi un aumento delle loro pensioni grazie alla rivalutazione 2023 e all’ulteriore aumento dello 0,8% previsto per il prossimo anno. Anche se la percentuale può sembrare bassa, la somma accumulata ogni mese potrebbe portare a un significativo aumento a tre cifre, che verrà liquidato in un’unica soluzione