Pensioni

Pagamento pensioni di marzo 2023: accredito dal primo con aumenti del 7%

L’accredito delle pensioni relative al terzo mese dell’anno scatterà il 1º marzo sui conti bancari o distribuite agli sportelli postali dal 1º al 6 marzo per coloro che hanno scelto l’erogazione in contanti. Nel 2023, gli importi delle pensioni aumenteranno del 7,3% a causa dell’alto tasso di inflazione, ma solo per le pensioni fino a quattro volte il minimo. Le pensioni superiori a questa soglia riceveranno l’incremento a marzo, insieme agli arretrati dei primi due mesi dell’anno. Le pensioni più alte riceveranno percentuali di perequazione decrescenti all’aumentare degli importi.

L’INPS ha stabilito che la rivalutazione del 7,3% sarà applicata solo alle pensioni fino a quattro volte il minimo, mentre alle pensioni più alte verranno applicate percentuali di perequazione decrescenti. Le prestazioni a carico delle assicurazioni facoltative, le pensioni a carico del Fondo clero ed ex ENPAO, l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale e le prestazioni di accompagnamento alla pensione come l’Ape sociale non beneficeranno della perequazione al 7,3%.

Le pensioni di marzo potranno essere percepite in due momenti diversi a seconda delle modalità di erogazione. Le pensioni fino a quattro volte il minimo hanno già percepito l’aumento dovuto alla perequazione del 7,3% a gennaio e febbraio 2023. Per questi assegni, gli aumenti sono stati applicati immediatamente secondo le sei fasce di applicazione della percentuale di perequazione. Le pensioni che superano le quattro volte il minimo percepiranno percentuali più basse di perequazione, e gli aumenti scatteranno da marzo, insieme agli arretrati di gennaio e febbraio 2023.

L’incremento delle pensioni del 7,3% dovuto all’alto tasso di inflazione, verrà applicato solo alle pensioni fino a quattro volte il minimo. Ci sono anche però categorie di pensioni che non beneficeranno della perequazione al 7,3%.