Proroga Opzione Donna: segnali positivi
L’opzione donna potrebbe essere prorogata. Buone notizie dunque per un provvedimento che ha aiutato molte lavoratrici ad anticipare l’uscita dal lavoro con diversi anni di anticipo rispetto a quanto previsto dalla Legge Fornero. Ricordiamo che con la Riforma varata sotto il Governo Monti si può andare in pensione o con almeno 41 anni e 10 mesi di contributi a prescindere dall’età anagrafica o con 66 anni e 7 mesi d’età per le donne del pubblico impiego, 65 anni e 7 mesi le donne dipendenti del settore privato, 66 anni e 1 mese le autonome, insieme a 20 anni di contributi.
Parametri rivisti dall’opzione donna grazie alla quale è possibile l’uscita anticipata dal lavoro alle lavoratrici con 35 anni di contributi e 57 anni e 3 mesi d’età (58 anni e 3 mesi se lavoratrici autonome). L’importo della mensilità pensionistica in questo caso si calcola con il metodo contributivo.
Dunque il ministro Poletti ha aperto a una proroga, entrando anche nel merito dei dati relativi alle donne che sono andate in pensione con data successiva al 31/12/2015: si parla di 7.070 lavoratrici che hanno avuto accesso a questa opzione.
Part time agevolato
Intanto le ultime notizie sulle pensioni dicono che sembra non attecchire, o almeno sembra farlo a rilento, il nuovo part-time agevolato. Il rapporto pubblicato a luglio dall’Inps dice che le domande pervenute nei primi giorni di sperimentazione della misura sono state solo 238. A queste vanno sottratte le 84 già respinte per mancanza dei requisiti previsti dalla legge. Con il part time-agevolato, dallo scorso 2 giugno i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato del settore privato possono chiedere la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato in part-time senza rinunciare a un euro sulla pensione.