Pensioni

Riforma Pensioni: provvedimento che sani la posizione di chi è rimasto intrappolato tra mondo del lavoro e previdenza

Dopo i passi avanti fatti per la Riforma Pensioni, soprattutto in direzione dell’approvazione del tanto discusso prestito pensionistico Ape, le ultime notizie sulle pensioni sono positive anche per gli esodati. Arriva una importante apertura da parte del governo nei confronti dell’ottava Salvaguardia. Merito anche e soprattutto del costante lavoro dell’Ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, che su questo punto non molla: “l’ottava salvaguardia deve far parte del pacchetto sulle pensioni, definito con i sindacati, come chiesto nella piattaforma e ribadito da Cgil, Cisl e Uil”.

Il sì di Nannicini

La conferma della volontà di inserire nelle novità sulle pensioni anche il provvedimento che sani la posizione di chi è rimasto intrappolato tra mondo del lavoro e previdenza arriva dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini.

Nannicini ha confermato che in merito “c’è un confronto aperto: tutte le risorse stanziate nel fondo vanno monitorate per poi essere reinvestite su quelle platee”. “Alla fine del confronto, la legge di Bilancio tirerà le fila e senz’altro ci sarà un intervento che usa le risorse che ci sono per andare incontro a quelle platee”, spiega. E, aggiunge, “i primi approfondimenti ci dicono che ci sono delle risorse, ma prima di fare promesse serve capire la platea aggiuntiva”.

Ritorno al futuro

La speranza di riottenere le vecchie modalità di andare in pensione per i lavoratori che nel 2011 erano stati autorizzati alla prosecuzione volontaria dell’assicurazione tornano vive. Una situazione che riguarda anche coloro i quali avevano cessato il servizio a seguito di accordo, anche individuale o collettivo con incentivo all’esodo, o per via unilaterale, che avevano siglato accordi per il collocamento in mobilità. Sono in questa situazione anche coloro i quali avevano fruito del congedo straordinario biennale per assistere disabili.

La fine di un incubo per gli ultimi 30mila

Si tratterebbe della parola fine a una questione ormai annosa, di cui si è fatto promotore con un disegno di legge l’Ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano. L’ottava salvaguardia sarebbe la soluzione per i rimanenti circa 30 mila lavoratori che entro il 2019 avrebbero maturato il diritto a pensione con le vecchie regole. La salvaguardia tutelerebbe anche coloro che si trovavano in mobilità e avrebbero raggiunto il diritto entro i successivi 36 mesi dalla termine dell’indennità di mobilità.

Va detto che certezze su tempi e modi ancora non ce ne sono, ma le parole di Nannicini costituiscono più di una garanzia in merito.

Damiano sponsor della Salvaguardia

L’ex Ministro del Lavoro: “l’ottava salvaguardia deve far parte del pacchetto sulle pensioni, definito con i sindacati, come chiesto nella piattaforma e ribadito da Cgil, Cisl e Uil”. “Una valutazione complessiva di apprezzamento non può prescindere dalla soluzione definitiva che si darà al problema degli esodati”, spiega. “Il fondo ha stanziato complessivamente 11 miliardi e 600 milioni per salvaguardare 172mila lavoratori, ai quali si applicano le regole ante-Fornero.

Al momento – ricorda – circa 100mila lavoratori hanno già intascato la pensione, 30mila sono stati certificati e la intascheranno”. Ora, sottolinea, “per chiudere definitivamente il cerchio noi pensiamo che si tratti di includere almeno altri 25mila lavoratori”. Ciò, precisa Damiano, “significa non chiedere né un numero né un euro in più di quanto è già stato stanziato, al contrario. In questo modo si arriverebbe ai 155mila salvaguardati, con un avanzo, rispetto ai 172mila previsti, di 17mila posizioni. Quindi non ci sono più alibi, per quanto riguarda la capienza di questa ultima salvaguardia”.