Riforma pensioni: anticipo legato sia ai contributi che al lavoro svolto
Il tema della riforma delle pensioni è molto attuale. I sindacati stanno esercitando pressioni sull’esecutivo per avere risposte sulle eventuali novità in materia, ma al momento non ci sono decisioni prese. Una proposta sul tavolo è quella di concedere alle madri lavoratrici uno sconto di 4 mesi per ogni figlio, ma si sta cercando di estendere il beneficio a tutte le categorie di lavoratori.
Secondo il presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, la pensione flessibile dovrebbe essere legata al tipo di lavoro svolto, non solo ai contributi versati o all’età del lavoratore. Dovrebbe essere possibile ritirarsi prima per coloro che svolgono lavori più usuranti. Inoltre, dovrebbero essere prese in considerazione le diverse tipologie di carriera, le retribuzioni e il minimo di importo per l’accesso alla pensione di vecchiaia, che attualmente non soddisfa le esigenze di coloro che non hanno avuto una carriera continuativa e ben pagata.
Secondo Tridico, la riforma delle pensioni dovrebbe tener conto di diversi aspetti della vita lavorativa, tra cui la gravosità del lavoro svolto, la tipologia di carriera, la retribuzione e non solo sui contributi versati o sull’età. L’uscita dovrebbe essere differenziata in base a questi fattori, permettendo ai lavoratori che svolgono lavori più usuranti di uscire prima rispetto a coloro che potrebbero continuare a lavorare anche in età avanzata. Inoltre, il presidente dell’INPS ritiene che debba essere rivisto il minimo di importo per accedere alla pensione di vecchiaia, poiché molti lavoratori non riusciranno a soddisfare questo requisito se non hanno avuto una carriera stabile e ben retribuita.