Pensione anticipata quanto si perde: le opzioni disponibili
Il mondo politico in vista delle elezioni del 25 settembre è convinto dell’importanza della flessibilità in uscita sul tema pensioni, ma allo stesso tempo il suo realismo lo porta ad ammettere che i tempi non saranno brevi per la fattibilità di una riforma di questo tipo, e che trovare un accordo non sarà facile.
E allora chi al momento si trova coinvolto in questo difficile limbo, come può uscirne? La buona notizia è che è possibile accedere al momento alla pensione anticipata sfruttando una serie di opzioni.
Ci riferiamo al part-time agevolato per la pensione o alle possibilità pensate per altre categorie di lavoratori: Opzione Donna e salvaguardie esodati.
Ma il quadro è molto più complesso.
Pensione anticipata con 35 anni di contributi
Questa possibilità costituisce una deroga alla Riforma Fornero. Purtroppo però è riservata ai lavoratori del settore privato. Per accedervi bisogna aver maturato 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2012, e la quota 96 entro il 31 dicembre 2012. In questo caso si tratta quindi di avere 60 anni di età + 36 di contributi oppure 61 anni + 35 di contributi. Coloro i quali compiono 64 anni e tre mesi possono andare in pensione con la formula della previdenza anticipata. Ancora più facile accedere a questa opzione per le donne dipendenti: il requisito è di 20 anni di contributi e 60 anni di età entro il 31 dicembre 2012.
Pensione anticipata con il contributivo
Altra possibilità è quella prevista dalla pensione anticipata con il sistema contributivo. In questo caso il lavoratore può ritirarsi in anticipo rispetto all’età pensionabile. Però deve raggiungere 42 anni e 10 mesi se il lavoratore è uomo e e 41 anni e 10 mesi per le donne. Questo requisito scatta dal primo gennaio 2016 al 31 dicembre 2018. Dall’anno dopo è necessario tenere presente il nuovo adeguamento alla speranza di vita.
Per accedere a questa opportunità bisogna avere almeno 62 anni. Chi vuole ritirarsi prima deve mettere in conto di accettare una decurtazione dell’assegno, pari all’1% per ogni anno di anticipo rispetto ai 62 anni, al 2% per ogni anno rispetto ai 60 anni.