Pensioni

Opzione donna pensione requisiti: accettare in cambio il calcolo dell’assegno pensionistico con il sistema contributivo integrale

La Riforma pensioni non regala ultime notizie all’altezza delle aspettative. Per quel che riguarda l’Opzione Donna intanto si parla di una proroga fino al 2016, cosa che mette fine alla querelle tra Inps e Mef. Almeno da questo punto di vista, si arriva a una parola fine: il limite per il regime Opzione Donna non è un limite invalicabile, cosa che sancisce come le lavoratrici nate dell’ultimo trimestre del 57/58 potranno accedere al beneficio.

Ciò vuol dire che i fondi di 2,5 miliardi che il Governo ha inserito nella Legge di Stabilità finalizzati a sostenere il regime previdenziale di Opzione Donna, saranno utilizzati. Ricordiamo che l’opzione donna è quel regime in base al quale le lavoratrici possono anticipare il pensionamento a 57 anni di età purchè rientrino in determinati requisiti. Il principale è che abbiano maturato 35 anni di contributi. Bisogna sempre tenere presente che devono comunque accettare in cambio il calcolo dell’assegno pensionistico con il sistema contributivo integrale, che va associato al meccanismo del “contatore” approvato con un emendamento dal Parlamento. Insomma la proroga di questo regime sembra ormai una certezza.

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Non era poi così scontato che andasse a finire così, considerato che c’erano diverse interpretazioni tra l’Inps, le lavoratrici e il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

L’oggetto del contendere era stabilire se fosse un limite invalicabile quello del 31 dicembre per maturare i requisiti all’atto della presentazione della domanda. Ciò vuol dire che le domande di accesso al regime Opzione Donna presentate finora dalle lavoratrici e che erano rimaste in sospeso saranno riesaminate e potranno arrivare molti sì.