Pensioni

Riforma pensioni flessibilità in uscita: svecchiamento delle aziende favorendo il turn over

Sulle pensioni novità riguardano soprattutto gli interventi della Commissione Lavoro alla Camera, intenzionato a rilanciare sul tema della flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, aspetto fondamentale per risolvere allo stesso tempo sia i problemi dei pensionati sia per migliorare la situazione del lavoro per i giovani che hanno difficoltà a trovare nuovi posti disponibili.

Pensioni e flessibilità

Il Governo deve puntare proprio su questo aspetto se vuole risolvere il problema occupazionale dei giovani. Il primo passo è affrontare il tema della flessibilità del sistema pensionistico. Come? Anticipando l’uscita dal mondo del lavoro a partire da 62 anni, cosa che potrebbe contribuire allo svecchiamento delle aziende favorendo il turn over, vale a dire l’ingresso di nuove generazioni nel mondo del lavoro. Per quanto riguarda la riforma delle pensioni, interessante è la posizione di Tito Boeri, che la ritiene necessaria da anni.

Pensioni novità 40 anni

Boeri parla per conto dell’Inps e sostiene che bisogna puntare sulle pensioni anticipate e risolvere la questione delle pensioni di 40 anni. Ma sulle pensioni ultime notizie si aspettano anche per quel che riguarda la questione assegni. Molti hanno paura che si vada in pensione prima ma con pagamenti risibili. La flessibilizzazione del pensionamento con una penalizzazione proporzionata all’anticipo rispetto alla data di uscita dal mondo del lavoro è l’auspicio principale non solo dei politici ma soprattutto dei lavoratori. Il piano comporterebbe tagli ai vitalizi e pensioni sopra gli 80mila euro all’anno, a poi sarebbe necessario anche un ricalcolo con il sistema contributivo di tutte le pensioni. In questo senso il Jobs Act riveste un ruolo importante, ma bisogna fare altro per affrontare la grave emergenza povertà nel nostri Paese. In questo senso l’auspicio è che in futuro si faccia qualcosa per migliorare il sistema di assistenza sociale nel nostro Paese, al pari di ciò che accade in altre nazioni europee.

Pensioni novità ultima ora

La riforma delle pensioni diventa fondamentale per l’Italia anche per essere ben visti dall’Unione Europea, che in questa senso ci sta marcando stretto. Per riformare l’intera struttura delle pensioni in Italia si potrebbe ottenere proprio dall’Ue quella flessibilità necessaria per poi poterla usare in un altro modo, come ad esempio favorire i pensionamenti anticipati. In questo modo si potrebbe favorire l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani. Ma sulle pensioni il governo cosa suta facendo? Va detto che da quest’anno è scattata una novità interessante per i pensionati: sono cambiati i tassi soglia Taeg da usare per i prestiti con cessione del quinto della pensione.

Calcolo pensione

Dunque per importi fino ai 5mila euro il tasso medio dei prestiti contro cessione del quinto dello stipendio e della pensione è del 12,2% mentre il tasso soglia di usura è del 19,25%. Per gli importi oltre i 5mila euro invece il tasso medio è del 10,99% mentre il tasso soglia di usura si abbassa al 17,7375%. Questo vuol dire che i tassi soglia Taeg da prendere a riferimento per i prestiti con cessione del quinto della pensione, suddivisi per classi di età dei richiedenti e somma erogata cambiano. Per quello che riguarda i pensionati con meno di 59 anni il tasso soglia Taeg è del 9,09% per importi fino ai 5mila euro mentre diventa dell’8,71% in caso di importo superiore. Per coloro i quali invece hanno tra i 60 e i 69 anni il tasso di soglia è del 10,69% fino a 5mila euro e 10,31% sopra questo importo. Va considerato infine che per la soglia più alta tra i 70 e i 79 anni i tassi sono rispettivamente 13,29% e 12,91% in questo momento.

Pensione anticipata con il contributivo

Il calcolo della riduzione dell’assegno in caso di pensione anticipata con il contributivo si effettua in base a un taglio da applicare solo alla parte retributiva della pensione. Ciò vuol dire che chi ha un’anzianità contributiva pari a 18 anni al 31 dicembre 1995, deve applicare il taglio alla quota di pensione relativa alle anzianità contributive maturate al 31 dicembre 2011. Diversa la situazione invece per coloro i quali hanno un’anzianità contributiva inferiore alla stessa data. In questo caso infatti bisogna applicare la riduzione alla quota di pensione relativa alle anzianità contributive maturate al 31 dicembre 1995.

Queste regole non valgono per i lavoratori precoci, vale a dire coloro i quali hanno iniziato a lavorare prima dei 20 anni. Per questa categoria di lavoratori particolarmente svantaggiata dal sistema previdenziale italiano, è stato stabilito che chi ha maturato il requisito contributivo entro il 31 dicembre 2017, può andare in pensione anticipata senza decurtazione.